Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Fingestus, il Cristo di Michelangelo e la massoneria / L’ex tesoriere Balestrieri (ex P2): «Quella meraviglia deve stare a San Marino. Nessuno può venderlo
SAN MARINO. La massoneria e il Cristo di Michelangelo, un intreccio venuto alla luce proprio in questi giorni con l’apertura del caveau che nascondeva l’opera lignea attribuita al Buonarroti e, pare, regalata all’ambasciatore Ugolini dal patriarca Melchita di Beirut. E che ora, confluisce nella storia “dubbia” della finanziaria Fingestus.
A collegare i fatti è direttamente Giorgio Hugo Balestrieri, ex tesoriere della Fondazione dedicata al conte Giacomo Maria Ugolini: «A Fingestus, spariti 750mila euro della Fondazione: qualcuno spieghi il perché. Siamo stati vittime di furti ripetuti negli ultimi anni. Ora però lasciateci in pace. Il crocefisso è blindato in una Onlus americana e non potrà essere venduto a nessuno. Il conte fu chiaro: deve rimanere a San Marino».
Ex iscritto alla loggia P2 di Licio Gelli e massone convinto, poi coinvolto nell’inchiesta dell’Antimafia di Roma su un traffico di merci gestito dall’’ndrangheta nel porto di Gioia Tauro, Balestrieri interviene da oltre Oceano e da New York parla del suo piccolo Cristo: «A me non importa se sia di Michelangelo: quella meraviglia del mondo doveva essere custodita in un museo a San Marino fin dal 2008». (…)
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