San Marino. Finte verifiche fiscali e concussione. Dichiarazione di Tommaso Di Lernia

San Marino. Finte verifiche fiscali e concussione. Dichiarazione di Tommaso Di Lernia

Roma, 18 febbraio 2013
                                                                                
FINTE VERIFICHE FISCALI E CONCUSSIONE
DICHIARAZIONE DI TOMMASO DI LERNIA
   
In relazione all’inchiesta che in data odierna ha portato all’esecuzione delle misure cautelari per i delitti di concussione e truffa aggravata nei confronti di GRASSI Alessandro ed altri, Tommaso DI LERNIA a mezzo del suo difensore Avv. Mario Murano dichiara quanto in appresso.
Anzitutto esprime gratitudine verso quelle istituzioni (Procura della Repubblica e Guardia di Finanza) che in tempi assai recenti hanno permesso di accertare i gravi delitti commessi in suo danno, prontamente denunciati con atto depositato alla Procura di Roma.
Le condotte attuative del piano delittuoso sono state subite da DI LERNIA in un particolare periodo della sua vita imprenditoriale, in cui la politica era diventata progressivamente più vessatoria nei suoi confronti tanto che egli temeva che l’Amministrazione finanziaria venisse strumentalmente adoperata per sopraffarlo.
In tale condizione di debolezza, fondata sul presentimento di possibili verifiche fiscali indirizzate da qualcuno dei personaggi verso cui aveva incominciato a respingere le illecite pretese, egli fu indotto a pagare l’ingente somma da circostanze di fatto che hanno visto colpevolmente protagonista l’AGENZIA delle ENTRATE di Roma.
Prima fra tutte quella inerente la consegna della documentazione contabile della Print Sistem nei locali della AGENZIA delle ENTRATE di SETTEBAGNI, ove in effetti in ben tre giorni differenti venne inscenata una vera e propria verifica fiscale che nulla lasciava presagire circa la possibile attività truffaldina (o meglio concussoria in ragione dell’abuso della qualità di pubblico ufficiale di un appartenente a quel plesso amministrativo).
Quel medesimo pubblico ufficiale venne sbalorditivamente incontrato dallo stesso DI LERNIA mentre si aggirava a suo agio negli uffici immediatamente adiacenti a quello del Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate del Lazio.
In buona sostanza i finti verificatori avevano facile accesso negli uffici della detta Agenzia.
Pertanto, risulta di tutta evidenza che senza la cooperazione – almeno colposa – dell’Agenzia delle Entrate non sarebbe stato possibile compiere quei gravi delitti!
Peraltro, l’Amministrazione finanziaria subito dopo la finta verifica attuò con teutonica solerzia una capillare e continuata attività di accertamento nei confronti di esso DI LERNIA, richiedendo allo stesso ingenti somme per indurlo a sottoscrivere un concordato fiscale assai esoso, successivamente impugnato innanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di Roma ove pende il contenzioso.
Ancora una volta Tommaso DI LERNIA manifesta piena fiducia nell’operato della magistratura, annunciando che non appena sarà instaurato il giudizio non esiterà a costituirsi parte civile contro gli imputati e ad effettuare la chiamata in causa dell’AGENZIA delle ENTRATE e del Ministero dell’Economia quali soggetti civilmente responsabili, verso i quali chiederà la condanna al risarcimento di tutti i danni posto che i delitti in questione non sarebbero stati consumati senza l’agevolazione di dette strutture pubbliche.
Avv. Mario Murano

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