I segretari FLI-CSU, Enzo Merlini e
Giorgio Felici, sono esterefatti nel commentare la valutazione medica dell’infortunio sul
lavoro successo martedì a Dogana.
Infortunio che è costato tre dita, e una lesione ad altre due, ad un operaio che lavorava ad una sega circolare. “Di fronte ad un infortunio così grave- affermano i segretari della Federazione Industria – è davvero incomprensibile un certificato medico che fissa una prognosi di 30 giorni, ovvero il limite temporale che non fa scattare automaticamente il procedimento penale”.
Eppure, spiegano, la filosofia della legge antinfortuni è chiara: stabilisce la gravità di un incidente in base ai tempi di guarigione: “E’ allora davvero assurdo pensare che in un solo mese si possa ristabilire la funzionalità di una mano così gravemente amputata e lesionata”.
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