San Marino Forum 2008 Studio Ambrosetti: conclusi i lavori

San Marino Forum 2008 Studio Ambrosetti: conclusi i lavori

“INNOVARE E COMPETERE PER IL FUTURO”


“I piccoli Paesi hanno bisogno dei mercati internazionali”. Così il premio Nobel per l’Economia, Gary Becker, incita cittadini, imprese e istituzioni di San Marino nella giornata conclusiva del San Marino Forum 2008 ad “aprire i propri orizzonti e investire nei due ingredienti di successo dell’economia mondiale: risorse umane di alta qualità e flessibilità nel mercato del lavoro”.

Una seconda ed ultima giornata del Forum sostanziosa a partire dall’apertura di Pier Giovanni Terenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese, che cogliendo gli spunti dei relatori, propone la repubblica del Titano come sede ideale per uno sviluppo sostenibile, per i suoi valori etici e non solo economici. Proprio le modalità con le quali concretizzare questo obiettivo sono state al centro della presentazione dei progetti elaborati dall’‘Advisory Board San marino – Innovare e competere per il futuro’.
Le cinquanta azioni del Piano sono illustrate da Valerio De Molli, managing partner di The European House–Ambrosetti, che ha elaborato il piano strategico di crescita e sviluppo con Franco Bassanini, Lucio Stanca e Nicola Rossi. De Molli sottolinea innanzitutto l’importanza dell’efficienza nella Pubblica Amministrazione come precondizione per lo sviluppo, fornendo un numero significativo sull’attuale situazione sammarinese, dove i dipendenti pubblici rappresentano ben il 21,6% degli impiegati, ovvero il doppio rispetto agli altri piccoli stati europei simili a San Marino. Fondamentali anche l’ottimizzazione del sistema pensionistico, il miglioramento della reputazione e dell’immagine della Repubblica e la necessità di ribaltare l’attuale situazione di scarsa attrattività, in particolare – puntualizza con fermezza De Molli – rinnovando il livello della ricettività alberghiera.
De Molli ha quindi posto l’attenzione sull’importanza della “diffusione del bilinguismo, dello sviluppo di infrastrutture e infostrutture avanzate, della creazione di condizioni per attrarre ‘cervelli’, associazioni non profit e istituzioni finanziarie dall’estero, della creazione di una Invest Agency sammarinese, nominando inoltre un presidente della Banca Centrale di grande autorevolezza, della riduzione dei tempi burocratici e dell’allestimento di un Parco Scientifico Tecnologico e di una esposizione permanente di arte contemporanea”.
Dopo De Molli è il momento dei tre componenti dell’Advisory Board, Bassanini, Stanca e Rossi. Il prof. Franco Bassanini, come De Molli, evidenzia la necessità di lavorarare sul problema del costo interno dei servizi della Pubblica Amministrazione e invita a esternalizzare personale e servizi creando ricchezza e competitività. Particolarmente importante, poi, considera il progetto di fare di San Marino il primo paese al mondo collegato alla Banda Larga, creando in seguito una vetrina internazionale dell’egovernement.
Nicola Rossi dà grande peso al bisogno di avere poche priorità ma di approfondirle al meglio “Non è necessario, ad esempio, fare di San Marino l’ennesima Università italiana, ma occorre dargli una connotazione innovativa rispetto a tutte le altre, magari ispirandosi al modello anglosassone”. L’importanza di allargare il consenso dei progetti è, per Lucio Stanca, un fattore prioritario. “Non basta che le istituzioni condividano le idee, ma la partecipazione dev’essere comune anche alle Associazioni, alle Organizzazioni e a tutta la comunità locale”.
Elemento ripreso anche dai rappresentanti del governo sammarinese, nel tracciare l’agenda futura per la piccola repubblica. “Ora abbiamo la consapevolezza che San Marino deve percorrere il cammino della modernizzazione, ma dobbiamo trovare la giusta coesione per portarla avanti” dice il segretario di stato agli Affari Esteri, Fiorenzo Stolfi. “Anche per questo e’ importante risolvere la questione dell’accordo di cooperazione con l’Italia e Frattini dice che dobbiamo andare veloci e speriamo sia così – continua Stolfi – ma il vero problema che abbiamo con l’Italia è che ci sono iniziative di magistrature che vanno a toccare attività considerate irregolari. Il fatto è che quando le stesse cose avvengono in Italia la stampa vi dedica un trafiletto, mentre se avviene a San Marino la stessa stampa dedica attenzione esagerata. Noi sosteniamo comunque che il nostro sistema sia ampliamente regolare. Si è sempre operato per eliminare dal cesto le mele marce”. Stolfi entra poi nel dettaglio dell’inchiesta emersa ieri, che definisce “una assurdità assoluta. E’ una iniziativa di una gravità esagerata, che parte da presupposti infondati. Il fatto che si accusi San Marino di riciclaggio quando questi quattrini vengono dalla Banca d’Italia a San Marino non sta assolutamente in piedi. Inoltre in molti ambienti dell’amministrazione italiana si ha l’idea che San Marino sia in territorio italiano. Non possiamo accettare questo atteggiamento, ci dobbiamo ribellare”.
Si unisce all’appello Giovanni Galassi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, “la fiducia che ho nel presidente Ghiotti è tale che se è colpevole lui sono colpevole anch’io. Sono fiducioso comunque che tutto si risolverà e chiariremo una volta per tutte con l’Italia quali sono i nostri doveri e i nostri diritti”. Galassi conclude infine richiamando “i preziosi consigli ascoltati, che dovremo adattare alla nostra realtà, con umiltà ma anche con orgoglio”. Galassi cita in particolare l’opportunità per San Marino di diventare “una capitale della conoscenza. Questo progetto non richiede molto spazio, mentre richiede la creatività che ai sammarinesi certo non manca, avendoci consentito di non farci mettere sotto da nessuno in quindici secoli”. Quindi attenzione per l’innovazione tecnologica, ma “non rifacendo le cose che fanno in Italia, puntando su qualcosa che innovi veramente”. “Se riusciremo a lavorare insieme e ci impegneremo davvero, potremo avere successo in tutto questo” conclude Galassi, dando appuntamento al 5 e 6 giugno 2009 per la terza edizione del Forum.
A margine, rispondendo agli italiani presenti al Forum e dopo il proprio intervento sulle Politiche regionali europee, il commissario europeo per le Politiche Regionali, Danuta Hübner, ha infine smentito il rischio per l’Italia di perdere i fondi strutturali per il periodo 2000-2006 “L’Italia ha presentato dei progetti molto validi per il programma 2007-2013, tesi a dotarla di infrastrutture fondamentali. In ogni caso per i fondi relativi al periodo 2000-2006 il vostro Paese non ha assolutamente nulla da temere”.

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