Gian Antonio Stella di Corriere della Sera (ieri): Quando il lavoro viene negato ai gay Hanno il 30% di possibilità in meno di essere chiamati da una azienda
«Come un negro in una società razzista». Così si sentiva, tanti anni fa, Pier Paolo Pasolini. E così devono sentirsi, al di là delle ipocrisie politicamente corrette, i gay italiani oggi. Lo dice una ricerca sul campo: trovar lavoro di questi tempi è dura per tutti, ma per un giovane omosessuale la difficoltà aumenta del 30%.
(…) E una decina di giorni fa, in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, un rapporto dell’Ilga (International Lesbian and Gay Association) su 49 Paesi europei ha confermato che, tolti i Paesi dell’Est europeo come Moldavia e Russia, Azerbaijan e Ucraina e certi Paesi molto conservatori (come il Liechtenstein, il principato di Monaco e San Marino) o di cultura islamica tipo la Turchia, siamo sempre, per rispetto dei diritti omosessuali, in coda.
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