NQRimini San Marino: La promessa di un testo condiviso entro l’autunno riaccende il dibattito sugli accordi con l’Italia sulle doppie imposizioni / Dopo l’ok di Frattini il Titano col fiato sospeso / Ottimismo e soddisfazione da parte della maggioranza, scettica l’opposizione
“Dopo due anni e mezzo di lavoro finalmente registriamo un positivo cambiamento di atteggiamento del governo italiano” commenta il segretario della Democrazia cristiana Marco Gatti.
Della stessa opinione il coordinatore di Alleanza popolare Stefano Palmieri, che è comunque più cauto: “speriamo – commenta – che alle dichiarazioni ora seguano i fatti”. Anche se, ragiona il coordinatore di Ap, già la visita del ministro Paolo Romani della settimana scorsa aveva fatto ben sperare sulle intenzioni dell’Italia. “Sarebbe un controsenso – spiega – la creazione del parco scientifico e tecnologico, con il coinvolgimento delle aziende italiane, in un paese inserito nella black list”.
E a dare credito alla maggioranza il Partito dei socialisti e democratici, che da mesi ormai siede al tavolo delle trattative con il Patto. “Non ci sbilanciamo sulla data – commenta il segretario Gerardo Giovagnoli -, ma siamo sicuramente più vicini alla firma”. Soprattutto, continua, grazie a due fattori: la collaborazione in materia giudiziaria e la legge sullo scambio di informazioni. Non risparmiano critiche invece l’Unione per la Repubblica, che torna a chiedere il governo di unità nazionale, e il Partito socialista riformista.
“Mi auguro – commenta il consigliere Upr Giovanni Lonfernini – che non ci sia, ancora una volta, una riedizione della stagione degli annunci di cui questo governo è stato protagonista sin dall’inizio del suo mandato”.
Sulla stessa linea il segretario del Psrs Simone Celli: “Prendiamo atto delle dichiarazioni di Frattini, ma vogliamo vedere gli atti. Non è la prima volta che si preannuncia la chiusura del contenzioso con l’Italia”.
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