San Marino. Galullo non è un Carneade. Brutta caduta di stile

San Marino. Galullo non è un Carneade. Brutta caduta di stile

Brutta caduta di stile a San Marino nel corso del convegno Libera
stampa, libero Stato: libertà, informazione e nuovi media
. Dal palco è stato fatto il nome di Roberto Galullo, Il Sole24Ore, nei termini di ‘un signor Galullo, che non conosco’. Insomma  un  Carneade.

Carlo Romeo, Direttore di Smtv San Marino: Io ho scoperto oggi dai giornali sammarinesi che un signor Galullo che per altro, mi scuso, ma non conosco, mi attacca su posizioni, credo abbia soltanto letto poco e capito peggio. Però  da quello che ho sentito ieri da Paolo Mieli e da quello che  ho sentito  oggi da Tony Capuozzo,  preferisco accodarmi a quello che dicono  loro e non essere tanto simpatico al signor Galullo, chiunque esso sia,  piuttosto che dovermi adeguare a cose  che non penso.

Dispiace. San Marino ha già tanti problemi di suoi. Altri, di immagine, li ha creati proprio la legge attorno cui detto convegno avrebbe dovuto ruotare. Perché  aggiungerne ancora? 

Detto riferimento al  dr. Galullo è stata  calato davanti al  ‘Gotha del giornalismo’: il Presidente della Associazione Stampa Estera Italia, Maarten van AalderenToni CapuozzoVincenzo Di Dato, responsabile dei corsi per
giornalisti in Afghanistan; il giornalista Giancarlo DottoRoberto MugaveroGiuseppe
OnufrioNicola Perrone

Aveva scritto, fra l’altro,  Galullo su IlSole24Ore (Blog Guardie o ladri): C’E’ CHI NON TEME LA COMMISTIONE. Da ultimo segnalo, per l’autorevolezza del personaggio, l’opinione di Carlo Romeo, direttore generale di Rtv San Marino, la tv pubblica sammarinese alla quale lo Stato italiano garantisce (e mi chiedo il perché) un sostanzioso contributo annuo, visto che attraverso la Rai ne detiene dal 1991, anno di fondazione, il 50% del pacchetto azionario (e anche qui mi chiedo il perché). Ecco come il sito della stessa tv pubblica sammarinese pagata anche con i miei soldi, ha sintetizzato il pensiero del suo direttore: «Un ritardo sicuramente da recuperare, un vuoto legislativo che va colmato, pur nella consapevolezza che tutto è perfettibile, ma è sempre meglio provare a fare, in un’ottica di sistema, piuttosto che restare immobili».
Secondo Romeo si può dare un esempio all’Italia (con quell’iniziale progetto di legge?!) e lo stesso Romeo (per carità, legittimamente) non ha nessuna preclusione alla commissione di nomina politica (!?) che invece viene (giustamente dico io) vista come il fumo negli occhi dall’Usgi e da chiunque abbia a cuore la netta distinzione che deve esistere tra giornalismo e il resto del mondo
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