San Marino. Gentili, Comandante Gendarmeria: ‘no ad un corpo unico’. San Marino Oggi

San Marino. Gentili, Comandante Gendarmeria: ‘no ad un corpo unico’. San Marino Oggi

Franco Cavalli – San Marino Oggi: “San Marino non è un paradiso fiscale, ma un paradiso terrestre. Lo dico in base alla mia esperienza da Carabiniere e cittadino italiano” /
“La riforma dei
Corpi sarà pronta
in tempi brevi”
/
Il generale Gentili ha il compito di riorganizzare anche il Dipartimento

“No ad un corpo unico”. Così il generale Alessandro Gentili, comandante della Gendarmeria, con il compito anche di rivedere l’attuale organizzazione dei Corpi di Polizia e del dipartimento stesso (istituito nel 1994 ma entrato in funzione poche volte).
“Il mio lavoro non prevede stravolgimenti – ha dichiarato incontrando la stampa nella sala riunioni della Gendarmeria – perché non servono. Dovremo razionalizzare e cambiare le procedure, ma la Repubblica di San Marino ha già un assetto soddisfacente e rispondente alle esigenze della popolazione residente”. Gentili utilizza parole molto lusinghiere per il Titano: “Non è un paradiso fiscale, ma è un paradiso terrestre. Lo dico in base alla mia esperienza di Carabiniere per 40 anni e anche come cittadino italiano”.
Sulla riorganizzazione dei Corpi di Polizia Gentili mostra già le idee chiare: “Quella di un Corpo unico è una realtà che non riscontriamo mai nel mondo occidentale. E’ sconsigliabile. La trovavamo nei regimi dittatoriali. Dal mio punto di vista non si può accentrare in un solo Corpo tutte le funzioni e i poteri”. “La differenziazione dei corpi e dei compiti – ha proseguito – è utilizzabile in modo proficuo.
Perché le specificità se ben specializzate, offrono risorse e inoltre non guasta un sano spirito concorrenziale. Ovviamente è importante chi disciplina affinché eviti i conflitti di competenza. Sono passati vent’anni da quando è stato istituito per legge il Dipartimento di polizia. L’idea quindi è di mantenere i tre Corpi attuali, con i rispettivi comandanti, affidando poi al dipartimento di disciplinare le varie questioni”.
(…)

 

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