San Marino. Giovanna Cecchetti sull’uscita dal Partito Socialista

San Marino. Giovanna Cecchetti sull’uscita dal Partito Socialista

COMUNICATO STAMPA La mia uscita dal Gruppo Consiliare della Lista Socialista e dalle file del Partito Socialista è scaturita dalla mancanza di dialogo interno, che ha letteralmente paralizzato, sin dall’indomani della consultazione elettorale, il percorso del partito stesso, rimasto orfano delle cariche direttive più importanti e delle tante defezioni dagli organismi, esautorando di fatto il Partito, e ciò senza alcuna preoccupazione da parte di colui che in quel momento era chiamato a guidare il partito in attesa del Congresso Generale, tra l’altro mai celebrato in questi 19 mesi, il quale avrebbe ridato al partito una guida, ristabilito tutti gli organismi e di conseguenza consegnato alla vita istituzionale un partito, vivo, vivace e combattivo.  Pertanto, la conduzione verticistica e personale ha portato il partito socialista all’isolamento politico e a non esercitare più un primario ruolo, che nel corso degli anni lo aveva indicato come forza politica trainante della sinistra, anche nel suo ruolo di opposizione.  Da partito trainante a partito trainato…. Difatti, il partito socialista in questi lunghi mesi non ha mai messo in campo una azione politica ed istituzionale che evidenziasse le grosse possibilità progettuali ed in particolare non ha avanzato proposte politiche che potessero far crescere l’azione socialista e soprattutto non ha avuto la capacità di dialogo e confronto con quelle forze politiche per raggiungere trasparenti e nobili obiettivi per la crescita della famiglia socialista.  Solo ora, presi dalla disperazione e accortisi che alle porte si avvicina un possibile (per usare un eufemismo) isolamento politico, e senza mai fare riferimento alla rimaneggiata Direzione, sul percorso avviato da oltre 12 mesi con altre forze politiche, nel loro comunicato del 26 giugno scorso, scrivono di un progetto “che potrà essere l’innesco per ridare una speranza ai tanti cittadini”.   Ma chi decide oggi quale può essere la strada futura del partito? Quali organismi sono atti a prendere qualsiasi decisione? Di quali organismi parlano, che da 19 mesi non ci sono più? La presunzione e la vanità di qualcuno, che ha sempre inteso il partito al suo servizio e non viceversa, ha superato l’essenziale umiltà che in politica e soprattutto quando si ricoprono ruoli conferiti dal partito è necessaria.  La mia scelta, maturata a lungo ed anche molto sofferta, considerato che credo molto nei valori e negli ideali socialisti, prova ne è il mio percorso politico e la mia lunga militanza, sempre ed in qualsiasi ruolo al servizio del partito socialista, valori che continueranno ad ispirare la mia attività di politico e che continuerò a diffondere tramite il mio impegno in Consiglio Grande e Generale, come Indipendente dai banchi dell’opposizione, è dettata da fattori politici in quanto ritengo che il Partito Socialista sia privo di idee, di proposte e progetti, utili ad un Paese governato, da chi non solo non ha il pieno consenso dell’elettorato, ma da un Esecutivo che non ha dato segni per risollevarlo, anzi continua a colpi di patrimoniale, sanatorie e balzelli vari, che andranno solo a copertura del dissesto perpetrato in campo bancario e finanziario e non per ridare ai cittadini quei servizi e quelle infrastrutture indispensabili a riportare la serenità nel Paese.  Pertanto continuerò la mia battaglia contro questo modo di fare politica ed intendo dare il mio contributo per continuare a fare emergere i limiti di questo Governo, essendo fermamente convinta che stia portando il Paese in una voragine economica, istituzionale, sociale e giudiziaria senza via di uscita. Vorrei tranquillizzare tutti in merito alle gravi e sterili affermazioni che provengono dalle file del mio ex Partito: le decisioni e le assunzioni di responsabilità le ho sempre prese in maniera autonoma e libera e non ci voleva poi un grande coraggio uscire da un partito a guida fallimentare. Non solo, prendo atto che ad oggi, all’indomani di comunicati e interviste uscite non vi è stata una risposta politica alle mie affermazioni, ma solo attacchi di basso livello propri di chi non ha difesa, ma indice di un modo di fare politica, basato non sull’impegno, sullo studio, il lavoro ed il merito, ma sul denigrare gli altri. Un modo di fare politica che rispecchia un metodo che non solo non mi appartiene, ma dal quale prendo le dovute distanze e soprattutto, alla luce del quale la mia decisione non poteva essere rimandata.  Sono inutili le improduttive affermazioni, anche se le si vuole fare passare come battute, alle quali comunque rispondo con un’ulteriore battuta: alla prima “fatti crescere la barba, forse avrai più saggezza e meno vanità”; alla seconda che recita: la Giovanna balla da sola – rispondo con il detto (da me corretto) “meglio ballare da soli, che in mala compagnia”.  

San Marino, 1 luglio 2018       

Il Consigliere Indipendente Giovanna Cecchetti

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