Rf: “Il governo farebbe meglio a tacere o quanto meno a dire la verità”
“Maldestra e rozza”, così Repubblica Futura definisce, senza giri di parole, la presa di posizione del governo di fronte alle critiche verso la “operazione reset sulla giustizia” che ormai le arrivano anche da vari organi di informazione della vicina Italia. Il riferimento è al comunicato emesso lunedì, da Rf definito “sconclusionato” in cui il governo, scrive il partito di opposizione, “nonostante gli spin doctor nostrani ed esteri sulla comunicazione (ad eccezione di uno, costati non poco), a quanto pare non riesce proprio a fronteggiare l’enorme assalto mediatico, cui le azioni sconsiderate di maggioranza e governo, anche in tema di giustizia, stanno sottoponendo il nostro Paese”. E così, prosegue Rf, archiviate con luglio le “promesse, non mantenute, su prestiti e linee di credito”, il Congresso di Stato “comincia il mese più caldo dell’anno in totale ‘zampanella’ (…). In un colpo solo il Congresso di Stato ha parlato per conto della Reggenza, dei giudici, della Commissione d’Inchiesta su Banca Cis, del Consiglio giudiziario plenario, della Commissione Affari di Giustizia… spiegando, in modo pittoresco, i fatti di queste settimane e arrivando anche a prefigurare una responsabilità del precedente esecutivo nel bloccare il processo sul Conto Mazzini. Tutte fandonie – sottolinea Rf – puntualmente smentite da note di magistrati del Tribunale e del professor Guzzetta, costretti a impugnare la penna per sbugiardare il Congresso di Stato. Strane posizioni, quelle del governo, forse interpretabili, tanto sono goffe e menzognere, se si dà credito alle voci sussurrate in qualche convivio di maggioranza e nei sottoscala di qualche partito di governo, che parlano di elezioni anticipate nella primavera 2021. Insomma, si iniziano a scaldare i motori”. (…)
Rf prosegue notando come sembri “un atto di amore incondizionato verso un magistrato, probabilmente molto caro e vicino all’attuale esecutivo. Al punto che il governo cade addirittura nel ridicolo facendo basse insinuazioni riguardo a ‘le indagini dell’autorità giudiziaria in merito alle pesanti accuse mosse dal magistrato dirigente Valeria Pierfelici proprio nel Consiglio giudiziario plenario che la rimosse circa gravi intrecci tra politica e magistratura con relative vicende finanziarie annesse…’. Sarà bene ricordare al governo che tali fumose accuse furono svolte in Commissione Affari di Giustizia, dunque davanti ad una platea di soli politici (non quindi in Consiglio giudiziario plenario), invece di fare denuncia in Tribunale. Che non si fece affatto menzione di ‘relative vicende finanziarie annesse’. Che tali accuse furono smentite a più riprese, almeno da una archiviazione (vicenda Professor Guidi) e da una sentenza del giudice Vitaliano Esposito. Che il professor Ferroni, pubblicamente, in Consiglio giudiziario plenario, smentì certe illazioni. Vero parrebbe, invece – sottolinea la nota di Rf – che a carico della dottoressa Pierfelici rimangono aperti vari fascicoli. Magari, chissà, fascicoli da lei stessa riassegnati nella nuova distribuzione dei carichi di lavoro, redatta in circa 4 minuti, nella serata del 24 luglio? Insomma il governo su questo tema farebbe meglio a tacere, o, quanto meno, a dire la verità. Se deve iniziare una nuova fase infatti, come ha chiesto anche l’Ordine degli Avvocati, essa non può certo essere aperta lanciando messaggi d’amore a chi è stata al centro di polemiche negli ultimi 10 anni e che ha innescato periodiche guerre intestine nella magistratura”. (…)
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
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