San Marino. Gli scavi di Maiano

San Marino. Gli scavi di Maiano

COMUNICATO STAMPA
Alla scoperta della nostra storia. Gli scavi di Maiano raccontano
Un’area produttiva di 8000 metri dedicata alla produzione di laterizi e ceramiche
Il Monte Titano centrale per la produzione e gli scambi commerciali nell’area che dalla riviera si spinge fino all’entroterra
Berardi: “La ricerca delle nostre radici più antiche rinsalda  il nostro senso di identità”
Alla presenza del Segretario di Stato per il Turismo e la Cultura, Fabio Berardi, la Direzione dei Musei di Stato ha presentato questa mattina le risultanze degli scavi di Maiano eseguiti nel mese di agosto.
Presenti tra  il pubblico gli alunni della 2a Liceo Classico della Scuola Superiore di San Marino.
Gli scavi di Maiano sono stati diretti dal prof. Gianluca Bottazzi ed eseguiti dalla Sezione Archeologica dei Musei di Stato e dalla ditta Tecne s.r.l., con la partecipazione di due volontarie, e col supporto dell’Ufficio Gestione Risorse Ambientali e Agricole  e dell’A.A.S.P., che ha collaborato alle operazioni di allestimento cantiere.
Il Segretario Berardi ha introdotto la presentazione ringraziando la Direttrice dei Musei di Stato, Anna Simoncini,  l’Esperto della Sezione Archeologica, Paola Bigi e tutti i curatori ed esecutori degli scavi per l’eccellente lavoro svolto, non solo in questa occasione ma nel corso del lungo programma di indagini disposto dalla  sezione archeologica.
“Il vostro – ha detto – è un  lavoro che spesso rimane nascosto e che è invece importantissimo. Perché la ricerca delle nostre radici più antiche dà maggiore consistenza al nostro senso di identità. Conoscere il ruolo che il nostro territorio ha avuto nei secoli passati quale sede di insediamenti e di attività produttive ci fa percepire chiaramente la sua centralità nell’area che dalla riviera si spinge fino all’entroterra. Una centralità che ancora oggi lo contraddistingue”.
Dalla campagna di scavi ventennale eseguita dalla sezione archeologica  – ha detto Anna Simoncini – emergono continuità e sviluppo degli insediamenti a partire dalla preistoria. Lo scavo di Maiano – ha detto Paola Bigi – ha messo in luce un complesso produttivo di laterizi, anfore e ceramiche di età romana posto alle pendici collinari del Monte Titano e nel bacino idrografico del torrente Marano. Nell’area sono state rinvenute numerose tegole bollate con marchi.
Ancora oggi, – ha osservato Paola Bigi –  a breve distanza da Maiano, sono presenti alcune industrie laterizie, facendo pensare a una vocazione che ha radici molto antiche.
“Queste ricerche – ha detto Berardi – hanno un preminente valore scientifico e culturale perché creano e valorizzano la nostra identità. Ma hanno anche una ricaduta sul turismo. I visitatori possono trovare infatti nel nostro Museo i reperti catalogati e spiegati e capire più approfonditamente la nostra storia, le nostre peculiarità. Il turismo archeologico ha una sua cerchia di appassionati e siamo più che accreditati per partecipare all’apposita fiera che da cinque anni si tiene a Paestum, patrocinata da Unesco, OMT e Presidente della Repubblica Italiana, per entrare nel circuito di valorizzazione del patrimonio storico archeologico”.

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