Franco Cavalli – San Marino Oggi: Critiche legittime anche se “sgangherate” o “forse in malafede” /
Assolto perché “il fatto non sussiste” /
Marino Cecchetti citato in giudizio da un segretario di Stato e 9 consiglieri
Era stato imputato per libello famoso per aver accusato l’ex segretario di Stato alla Giustizia Ivan Foschi di aver “determinato una immunità giudiziaria in favore dei responsabili del disastro finanziario della Banca del Titano” e per aver offeso l’onore di nove consiglieri (gli allora Mario Lazzaro Venturini, Nadia Ottaviani, Denis Amici, Angela Venturini, Gian Nicola e Maria Luisa Berti, Massimo Cenci, Assunta Meloni e Marco Gatti), rei, con l’approvazione di una legge, di “salvare il salvabile del sottobosco politico affaristico, che da oltre una decina di anni è, per gli uomini della cupola, essenziale come l’acqua per i pesci”. Tutti articoli pubblicati sul sito Libertas.sm.
In primo grado il giudice Roberto
Battaglino aveva assolto, l’imputato, Marino Cecchetti (difeso dall’avvocato Elia Fabbri) per il primo caso, ma condannato per il secondo caso.
Il procuratore del Fisco, Roberto Cesarini si era opposto all’assoluzione nel primo caso. Ora il giudice di appello ha assolto Cecchetti per entrambe i casi, confermando l’assoluzione in primo grado e stabilendo l’assoluzione nel secondo caso.
Nella vicenda dei consiglieri, il giudice d’appello David Brunelli scrive che Cecchetti “non ha offeso l’onore delle persone investite dei pubblici poteri” e che entrambi gli articoli “costituiscono manifestazione di critica all’operato politico di tali persone, non coinvolgono
minimamente la loro onorabilità e il loro prestigio. Il Cecchetti manifesta legittimamente il suo dissenso, nel primo caso, da quella che a suo dire è stata una gestione politica della vicenda della Banca del Titano, nel secondo caso, addirittura, dalle scelte politiche che hanno portato all’approvazione di una legge”. (…)
Per il procedimento di primo grado leggi: QUANDO NON TACERE È UN DOVERE 3 ‘Nemico della Repubblica’.