San Marino. “Green pass, la proroga non appaga le aspettative”

San Marino. “Green pass, la proroga non appaga le aspettative”

“Come possiamo non congratularci con il Segretario di Stato alla Sanità, Ciavatta e con il Segretario per gli Affari Esteri, Beccari per il raggiungimento dell’obiettivo? Anche se all’ultimo minuto, il Governo Sammarinese ha ottenuto la proroga per il riconoscimento del nostro Green Pass da parte dell’Italia”.

Inizia così un comunicato stampa di Elego. “Comprendiamo la soddisfazione e lo scambiarsi di sonanti pacche sulle spalle e sorridere trionfanti, ma, bisogna dirlo, si tratta solo di un’ulteriore traguardo, che ha un limitato arco temporale, il 31 dicembre p.v., mentre ci si aspettava una soluzione definitiva del problema.

Noi di Ēlego, seppure esprimiamo soddisfazione per il raggiungimento di tale risultato e prendendo atto che i rapporti e la collaborazione con le Istituzioni Italiane sono sulla carta migliorati (almeno così pare), ai nostri occhi oramai pare evidente che la risoluzione sia nelle mani esclusive dello Stato a noi dirimpettaio.
Infatti, nessuna soluzione definitiva di riconoscimento del vaccino Sputnik V, nulla sull’ormai fantomatica terza dose, continua il silenzio sul modo di procedere. Solo dal Governo Italiano arriva un barlume di speranza e cioè che nei prossimi mesi l’Italia potrebbe riconoscere qualsiasi vaccino, compreso lo Sputnik V.
Il problema si presenta soprattutto per i nostri studenti, che non vedono garantita la loro presenza alle elezioni fino al termine e per coloro che lavorano fuori confine.
Nei prossimi mesi, auspichiamo una maggiore conoscenza da parte italiana, del nostro tesserino vaccinale o green pass, come invece nei mesi scorsi qualche problema si è verificato nei vari locali pubblici.
Per quanto la maggioranza si possa sentire appagata e vincitrice, noi di Ēlego, come del resto l’intera cittadinanza sammarinese, siamo delusi e profondamente amareggiati nell’apprendere che ancora una volta si è persa l’opportunità di prendere decisioni incisive e risolutive per il Paese.
Si è messa l’ennesima toppa; godiamoci comunque questi 75 giorni di libertà vigilata. Il problema è solo rimandato al 1 gennaio 2022″.

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