Pier Roberto De Biagi torna a scrivere su Nuovo Quotidiano nella pagina di San Marino invitando la minoranza o le minoranze a cogliere l’occasione dei due referendum del 25 maggio per dare una scossa al Paese.
(…) A dispetto di immaginari e mai attuati progetti di sviluppo e
di una sofferta white list, i cui benefici restano fino ad oggi
un’illusione.
Poi ci si stupisce e si recrimina se fatalmente e
comprensibilmente la ribellione sale: contro una casta (va di
moda!) sempre più lontana, inetta e autoreferenziale, contro
la corruzione che ancora prolifera. Con la malavita che le
dà man forte, a dispetto degli imbonitori di turno.
Non è
quindi un azzardo denunciare una ormai prolungata paralisi
del governo del Titano, di fronte alla quale l’opposizione,
però, sembra smarrita. Una sorta di convoglio a scartamento
variabile, che non nasconde crisi politico-esistenziali e
appannamento nello slancio combattivo. Quasi una sindrome
minoritaria. Un campo di Agramante. Il quale adombra
comunque l’insidia e la responsabilità che prenda forma un
difetto di alternativa a questa maggioranza. Con quel che ne
consegue.
Ritroverà, questa opposizione – e i movimenti in
particolare -, compattezza ed entusiasmo almeno sui referendum
sulla libera professione medica e sui fondi pensione,
politicizzati, a mo’ di plebiscito, dalla maggioranza? E’ la
scommessa più immediata che vale la possibilità di una rigenerazione
e di un futuro – perché no! – da non perdenti.