Seminario Csir domani, 18 aprile, a Rimini su “Il caso sammarinese. Buone pratiche di contrattazione frontaliera”
«Il Csir è un organismo sindacale che si occupa delle problematiche dei lavoratori transfrontalieri, della difesa e promozione degli interessi economici, sociali e culturali dei lavoratori e dei pensionati delle aree interessate – spiega Massimo Fossati, presidente Csir –. Attualmente a San Marino lavorano circa 5.400 frontalieri italiani; tale numero è in leggero calo in quanto la crisi economica fa sentire le sue ripercussioni anche a San Marino (al 31/12/2010 i frontalieri erano 6.159). Un dato importante è quello relativo al peso che i frontalieri hanno nel mercato del lavoro sammarinese. Infatti, su circa 19.000 posti di lavoro, 5.400 sono occupati da frontalieri (più del 30%), tenendo conto che la popolazione residente a San Marino consta di circa 30.000 abitanti».
«I lavoratori frontalieri hanno sempre avuto qualche problema relativamente al lavoro a San Marino. La forza di attrazione di stipendi più alti è stata chiaramente la molla che ha spinto migliaia di italiane e italiani a cercare un posto di lavoro sul Monte Titano, ma fino a non molto tempo fa gli italiani erano discriminati in quanto ai frontalieri poteva essere offerto solo un contratto di lavoro a tempo determinato di 6 mesi, rinnovabile – prosegue Fossati –. Ogni 6 mesi i frontalieri non avevano quindi la certezza del mantenimento del proprio lavoro. L’impegno del Csir, insieme alle organizzazioni sindacali storiche di San Marino, ha modificato questa situazione e ha permesso una forte stabilizzazione di questi lavoratori, istituendo un percorso collegato alla anzianità di lavoro in azienda. Abbiamo attivamente operato, insieme ai parlamentari italiani e alle istituzioni, realizzando iniziative di sensibilizzazione, momenti di informazione pubblica e anche di mobilitazione sindacale per affermare la dignità e pari trattamenti in termini di salario e di diritti».
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