San Marino. Infiltrazioni all’ospedale di Stato Centrale del latte, in tilt l’impianto di raffreddamento / Per un giorno bar e alimentari senza approvvigionamenti
SAN MARINO. La neve ferma la Centrale del latte di San Marino: avaria all’impianto di raffreddamento e per un giorno bar e alimentari sono rimasti senza latte fresco, ma l’emergenza termina nel pomeriggio. Infiltrazioni all’ospedale: salve le sale operatorie. Intanto, stanno terminando i disagi alla viabilità: rese praticabili quasi tutte le strade del circondario ma i metri di neve sono ancora tanti in centro storico. Danni ingenti all’economia, dicono le associazioni di categoria: l’allerta rimane alta e la polizia civile invita a fare attenzione alle stalattiti. «Non camminateci sotto». Il danno più grave delle ultime ore è proprio il guasto alla Centrale del latte che garantisce il rifornimento dei latticini a tutti gli esercizi del territorio: nella notte tra lunedì e martedì, a causa di un congelamento, l’impianto di produzione si è bloccato. «Immediato l’intervento dei tecnici di Cesena per rimettere in funzione la macchina – ha rassicurato dalle prime ore il direttore Paolo Musci -: il latte non è stato buttato, grazie al sistema automatico che arresta subito il ciclo in caso di avaria, e i danni al macchinario non sono ingenti, ma rimane il danno della mancata consegna del latte fresco. Per ore, bar e alimentari sono rimasti senza. A disposizione, il solo latte a lunga conservazione». Ma già nel primo pomeriggio, l’allarme è rientrato e l’impianto è tornato a funzionare. Il danno alla Centrale è solo uno dei tanti accorsi alle tante imprese sul territorio, chi vittima di crolli e cedimenti strutturali, chi dello stallo delle forniture. E ora, le associazioni di categoria stanno contando i danni. L’unione dei commercianti chiede misure di sostegno, come la proroga del pagamento delle imposte. Piccole difficoltà anche in ospedale, al termine del lungo periodo di emergenza: Cardiologia, Ortopedia, Pronto soccorso, e lo spogliatoio maschile delle sale operatorie sono interessate da perdite di acqua dai solai. Nei corridoi dell’ospedale si tampona come si può l’emergenza: metri di neve sul tetto ed ecco che nella struttura compaiono le bacinelle per raccogliere le perdite. Non piove nelle sale operatorie, ristrutturate recentemente e perfettamente funzionanti. Sta tornando lentamente alla normalità la viabilità, anche se molte strade secondarie sono ancora “bianche” e zone dei castelli più alti ancora letteralmente immerse nella coltre ghiacciata. Ed è proprio il ghiaccio a spaventare di più: la polizia civile invita a prestare attenzione soprattutto alle stalattiti che pendono dai cornicioni e che, col sole in arrivo, rischiano di crollare.