San Marino. “Il ruolo della donna nelle professioni ad egemonia maschile”

San Marino. “Il ruolo della donna nelle professioni ad egemonia maschile”

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione a cura di Orietta Orlandoni.

Il dibattito sulla parità di genere sta sviluppando la ricerca sul ruolo della donna-lavoratrice che opera nelle professioni ad egemonia maschile. Il primo evento l’ha promosso la SUMS femminile per la ricorrenza dell’8 marzo 2024, attraverso la collaborazione con l’Unione Donne Sammarinesi (UDS): la dottoressa, medico chirurgo, Consuelo Ricci, nella conferenza sul Ruolo della Donna nel Lavoro, in particolare nella Professione medico-chirurgica, ha presentato la sua testimonianza nella sala operatoria.
In parallelo la professoressa Valentina Rossi, la nuova presidente UDS, ha delineato il faticoso percorso delle donne sammarinesi per giungere al pieno godimento dell’elettorato passivo, cioè di essere elette nel nostro Consiglio Grande e Generale, tracciando il percorso storico e ricordando le esperienze del passato.
Consuelo Ricci, medico-chirurgo, ha esposto con la delicatezza del linguaggio femminile, non solo le esperienze vissute, ma soprattutto le difficoltà e le soddisfazioni provate. Ci ha detto che “la chirurgia è un campo dove gli uomini rappresentano la maggioranza. Ne consegue che una donna, in una professione dominata dagli uomini, non dovrebbe ritrovarsi di fronte alla necessità di integrarsi in una cultura ormai affermata, che non è accogliente nei confronti del sesso femminile. E’ questo modo di pensare che dovrebbe cambiare all’interno degli ambienti di lavoro, per lasciare il posto ad un sistema di meritocrazia che non badi alle differenze di genere. Se è importantissimo riconoscere il contributo della donne in chirurgia, ci sono alcune barriere emotive, inclusa la diffusa misoginia e la sensazione che le donne siano tagliate fuori se non si dimostrano toste come gli uomini. Un’altra difficoltà presente nello stile di vita della donna chirurgo è la difficile conciliazione con la legittima aspirazione di avere la famiglia e dei figli. Il problema del tempo da dedicare alla professione è spesso una barriera alla carriera e nella specializzazione della chirurgia ci sono pochissime donne che esplicano le funzioni di mentore”. Questo è un serio problema che in molti casi si trasforma in condizioni di svantaggio per la professionista donna.
L’auspicio manifestato dalla Ricci, sorretto dal pensiero positivo e costruttivo, è nella richiesta che questi problemi siano compresi e ci siano le volontà di fornire guide adeguate all’obiettivo di dare basi professionali solide e nel contempo garantire alle donne le opportunità di divenire figure di riferimento riconosciute nelle varie discipline del sapere e del lavoro, senza sacrificare le loro aspirazioni come donne.”
Il secondo evento sul Lavoro e questioni di genere è stato promosso dall’Università degli Studi di San Marino e dal gruppo interdipartimentale L.E.I. (laboratorio di educazione all’identità di genere). Le relatrici hanno enunciato l’esigenza dell’Università di elaborare il Bilancio di Genere e dopo avere delineata la metodologia, hanno presentato la ricerca, riferita all’Università di San Marino, elaborata da Raffaele Massaro e Vanessa d’Ambrosio, corsisti del Master in Pratiche Manageriali. Significativa è stata la puntualizzazione della Direttrice Generale dell’Università, Laura Gobbi, laureata in fisica, in merito alla carente partecipazione delle donne ai processi di formazione nelle discipline STEM e di conseguenza nelle professioni di carattere tecnico e scientifico. Questa criticità è presente sia nel mercato del lavoro a San Marino che in Italia.
Sabato mattina le relatrici hanno focalizzato le loro relazioni sulla parità di genere e sulle professioni nell’audiovisivo e nei media. In sintesi è emerso il forte richiamo ad una più adeguata e positiva rappresentazione della donna nei contenuti che tale industria produce.
Forte elemento di cambiamento l’ha proposto Peter Voelk, chiedendo l’introduzione del sistema di qualità nei processi formativi con relativa certificazione. Dopo un rapido richiamo al sistema della qualità totale attraverso l’applicazione delle ISO 9000 e altre, si è chiesto l’applicazione delle certificazione di genere (UNI 125: 2022 e ISO 30415: 2012). Un ambito di sperimentazione molto significativo per la potenzialità di trasferimento della cultura della qualità all’interno del settore pubblico allargato di San Marino.
Il terzo evento è in programmazione ed è promosso dall’Ordine degli Architetti e degli Ingegneri. La conferenza sul tema, Il filo è d’Arianna, la professione al femminile. Sarà interessante partecipare ed ascoltare. al Teatro Titano, l’8-9 maggio.
Questa unità di intenti nella ricerca è molto importante perché i molti problemi che le donne debbono affrontare nella loro quotidianità sono comuni e sebbene le donne siano giustamente associate in organizzazioni diverse, il fatto che su temi specifici, queste stesse donne, si incontrano e decidono insieme di esporre pubblicamente le loro esperienze e le loro proposte è un modo intelligente e costruttivo per esprimere l’impegno civile e culturale sulle tematiche femminili.

Orietta Orlandoni

 

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