La Tribuna Sammarinese: Il programma economico per il 2012 mette in evidenza le gravi difficoltà del Paese / Il bilancio pubblico migliora ma interi settori dell’economia sono prossimi al collasso / Perso in tre anni il 25% del valore dell’intera economia. Chiuse nei primi tre mesi del 2011 ben 128 aziende: un’impresa e mezzo ogni giorno festivi compresi. La disoccupazione si avvicina a quota 1.000
L’economia sammarinese ha perso in termini generali negli ultimi tre anni circa il 25% del proprio valore e questo fa presumere che di fronte alla tenuta o alla minore riduzione di alcuni settori, in particolare del manifatturiero, altri debbano fare i conti con tagli di reddito e capacità produttiva superiori al 35- 40%. I dati per questi settori sono prossimi al default e se collassa un settore dell’economia, poi si porta dietro anche tutti gli altri. La crisi si manifesta pesantemente con la perdita nei tre anni del 28,7% delle importazioni e del 26,3% delle esportazioni. Dati negativi (tra l’altro conosciuti) anche relativi al numero delle imprese (-526 nei due anni 2009 e 2010) e al trend del primo trimestre 2011 che ha visto in 90 giorni la chiusura di 128 imprese cioè a San Marino sta chiudendo un ‘impresa e mezzo ogni giorno, festivi compresi. In due anni sono 586 i posti di lavoro in meno mentre i disoccupati sono saliti dalle 713 unità alle 978 del dicembre 2010, l’aumento della disoccupazione, calmierata al momento dal ripercuotersi della crisi sopratutto sui lavoratori frontalieri, viaggia comunque con incrementi a due cifre, in quanto il sistema non riesce a dare più risposte ai giovani che si presentano sul mercato del lavoro. Una situazione difficile quindi che però non pare abbia effetti sulla finanza pubblica: i dati che vengono forniti indicano una riduzione del deficit previsto per il 2010 di 28 milioni (da 70 a 42).