Culminata la lunga sessione dedicata al Decreto Delegato sulla cogenerazione, i lavori del Consiglio Grande e Generale proseguono con l’esame dei provvedimenti rimasti in sospeso al comma 7.
All’ordine del giorno c’è la ratifica del Decreto Delegato del 9 agosto 2024 n.109 – Modifiche alla Legge 20 giugno 2008 n.97 “Prevenzione e repressione della violenza contro le donne e di genere” e successive modifiche e al Codice Penale.
Dopo la relazione introduttiva del Segretario di Stato Stefano Canti (al quale vanno i ringraziamenti di moltissimi consiglieri), gli interventi in Aula sono bipartisan e numerosi. Antonella Mularoni (RF) loda il tavolo di confronto che ha portato “importanti risultati”, ma “ci sono cose che ci lasciano perplessi”. In particolare “l’introduzione della riprensione. Evidenziamo che questa forma di richiamo è una tipologia di sanzione molto mite”.
Massimo Andrea Ugolini (PDCS) ricorda l’introduzione “del reato di molestie sessuali” che “abbraccia tantissime tipologie. Credo che con l’emendamento del Governo si riesca ancora meglio a identificare questo reato. E’ stato introdotto il reato di adescamento di minori, al quale va posta attenzione specialmente quando coinvolge l’uso dei mezzi informatici”.
“Solo attraverso un percorso condiviso possiamo garantire leggi giuste ed applicabili – dice Ilaria Bacciocchi (PSD) -. E’ un passo in avanti importante che ci porta più vicini agli standard europei e rafforza la protezione delle vittime. Ma una società migliore si costruisce anche attraverso una trasformazione culturale profonda”.
Secondo Sara Conti (RF), “la violenza può assumere forme anche psicologica. Per fortuna nel decreto anche questo tipo di violenza è tenuta in considerazione”. Tuttavia “non dobbiamo pensare che, con questo provvedimento, il nostro compito sia del tutto esaurito”.
“Nessuna legge può essere utile se prima non interviene un cambio culturale – è l’appello di Michela Pelliccioni (D-ML) -. Cambio culturale che in questo Paese serve perché le vittime di violenza hanno ancora moltissima paura di denunciare”.
“Le raccomandazioni di organismi internazionali come il GREVIO – rimarca Alice Mina (PDCS) – sottolineano l’importanza di politiche integrate e coordinate che comprendano misure di prevenzione e perseguimento dei colpevoli”.
Osserva Matteo Zeppa (Rete): “Anche le istituzioni di San Marino in diversi casi sono state toccate dalla violenza di genere. Questa per me è una macchia”.
“Credo sia necessaria un’attività di conoscenza, informazione e prevenzione. Dunque credo che serva una sensibilizzazione ancora più forte nella scuola e nelle famiglie” è il richiamo di Marco Mularoni (PDCS). Per Milena Gasperoni (PSD) “la necessità è quella di vedere crescere la sensibilità verso questo argomento da parte della nostra società”.