La Repubblica di San Marino, pecora
nera nella lotta alla corruzione (un affare da 100 milioni di euro), ha consolidato nella notte fra venerdì e sabato della scorsa settimana il suo primato a livello mondiale.
All’ordine del giorno, in Consiglio Grande e Generale, la proposta dei Gruppi Consiliari di Sinistra Unita (escluso Ivan Foschi), Rete e Civico 10, per l’istituzione di una Commissione Consigliare di Inchiesta per individuare le responsabilità politiche nelle vicende che hanno evidenziato legami tra la politica ed i rapporti economico-finanziari (depositato in data 10 dicembre 2013).
Risultato della votazione? 36 No – 11 Sì. In sostanza hanno votato a favore solo gli 11 firmatari. Nessun altro.
La motivazione di questo scandaloso risultato che non può non avere una eco a livello mondiale visto il faro sul Paese acceso da Greco, è stata espressa a nome dei 36 da Mario Lazzaro Venturini, coalizione San Marino Bene Comune. “Non si vogliono prendere scuse per non votare l’odg. Quando venne presentato
dichiarai che una commissione d’inchiesta che si deve occupare di sette casi
complessi, su cui sono in corso indagini, non è la maniera migliore per
affrontare con serietà il coinvolgimento della politica in certe vicende.
Condivido al 95% il testo dell’odg. Ma come può una commissione in due anni
fornire risposte a dubbi che non ha sciolto la magistratura? Non ha nemmeno gli
strumenti di indagine necessari. O c’è ingenuità politica o si vogliono alzare i
polveroni. Dobbiamo chiarire dove si vuole arrivare. Servirebbe una commissione
d’inchiesta per ogni caso, ma ci prenderemmo in giro. L’odg non è firmato dal
consigliere Foschi. Forse perché conosce bene come funziona una commissione
d’inchiesta. Diciamo di no per una questione di buon senso”. (Agenzia Dire Torre 1)
Venturini, Capogruppo consigliare di Alleanza Popolare, è anche membro (con Foschi) della Commissione per il Fenomeno delle Infiltrazioni della Criminalità Organizzata.
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