Mario Gerevini di Corriere della Sera torna ad occuparsi, con titolo in prima pagina, della Repubblica di San Marino. Argomento: la questione dei magistrati sotto indagine fiscale.
Titolo: L’inchiesta delle Fiamme Gialle è partita dagli accertamenti sulle mancate dichiarazioni dei redditi in Italia / ‘Evasione fiscale’, indagine su tutti i giudici di San Marino / Alla Procura di Rimini il dossier della Finanza sui 19 magistrati.
Nell’articolo viene fatta di ogni erba un fascio. Gerevini mette nel calderone tutti i magistrati del Tribunale sammarinese. Invece, al più, vi potrebbero finire i magistrati di nazionalità italiana e residenti in Italia (o ‘residenti’ a San Marino ma di fatto residenti in Italia).
Gerevini, probabilmente, include nella indagine – parla di 19 – anche i magistrati di cittadinanza sammarinese residenti a San Marino, i quali non hanno assolutamente niente a che fare col fisco italiano.
Quanto ai magistrati di cittadinanza italiana in forza presso il Tribunale Sammarinese, va osservato che la eventuale mancata o parziale o infedele dichiarazione dei redditi in Italia è un fatto privato di cui i singoli risponderanno allo Stato italiano e non può certo essere addebitata allo Stato Sammarinese come Gerevini fa intendere richiamando – maliziosamente, sia pure indirettamente – in chiusura d’articolo il recente severo – verso San Marino – pronunciamento dell’Ocse sullo scambio di informazioni.
Alla pari dei professionisti di nazionalità e residenza italiane che lavorano presso il Tribunale Sammarinese, ce ne sono decine e decine occupati in altri rami dell’amministrazione pubblica sammarinese (Università, Banca Centrale, Sanità, Istituzioni, eccetera) in analoga situazione fiscale verso lo Stato italiano. Professionisti che, invece, Gerevini trascura.
Leggi l’articolo di Mario Gerevini, Corriere della Sera