Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Incendio Spac prende sempre più corpo l’ipotesi dolosa / Si è rischiato il disastro una cisterna contenente liquido infiammabile raffreddata fino alle 22 di sabato notte
Le indagini sono in corso, ma dalle prime ricostruzioni pare non ci fossero condizioni tali perché si potesse innescare un incendio per autocombustione dei materiali presenti nello stabilimento. Allo stesso tempo, a quanto si sa, il materiale contenuto nella fabbrica era stoccato in modo tale che anche un eventuale corto circuito difficilmente avrebbe potuto scatenare un rogo come quello di sabato, dal quale si è sprigionata peraltro una nube tossica che ha interessato, oltre a Gualdicciolo, anche le zone italiane limitrofe. Cosa, questa, che ha mosso anche le forti proteste del Comitato per la difesa della salute pubblica che già in passato aveva messo in guardia verso rischi di questo tipo. (…) Il rischio, infatti, era che il calore sprigionato dall’incendio facesse aumentare la pressione all’interno della cisterna causando poi il riscaldamento del liquido e l’esplosione. Evento, questo, che avrebbe avuto delle conseguenze disastrose. Una esplosione evitata, dunque, solo grazie al continuo raffreddamento della cisterna contenente liquido infiammabile che è stata dunque tenuta costantemente in sicurezza durante tutte le operazioni di spegnimento. Restano adesso da chiarire le cause e, qualora venisse confermata la matrice dolosa verso cui pare si stiano indirizzando le indagini, restano da individuare le motivazioni e i responsabili del rogo.
Ascolta il giornale radio di oggi