San Marino, indagine Staffa. Parla la moglie di Livio Bacciocchi

San Marino, indagine Staffa. Parla la moglie di Livio Bacciocchi

Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino: Inchiesta “Staffa” e politica: “Se sarò convocata riferirò alla commissione antimafia quanto e’ a mia conoscenza” / Parla la moglie di Livio Bacciocchi, Monica Fantini: “Preoccupata per la presenza di Vallefuoco a San Marino Minacce ripetute con violenza fisica e armi a mio marito per estorcergli denaro. Minacciò anche me e i miei figli”

Nei giorni scorsi la notizia
della presenza di Franco
Vallefuoco a San Marino
, ha
inquietato molti. Ora colpito
da mandato di arresto sul
Titano
, a quanto sa, si sarebbe
già allontanato dalla
Repubblica, ma questo non
placa le preoccupazioni di
chi in passato ci ha avuto a
che fare. Tra questi la moglie
di Livio Bacciocchi, il notaio
di Dogana indagato nell’ambito
dell’inchiesta “Staffa”,
rimasto ad oggi l’unico sotto
custodia cautelare, in carcere
a Napoli.

“La presenza di Francesco
Vallefuoco a San Marino mi
ha dato e mi sta dando molte
preoccupazioni – ha detto
Monica Fantini – Ho segnalato
alla Gendarmeria il mio disagio
e, in verità, ho ottenuto
comprensione ed assicurazioni
circa l’impegno che faranno
quanto necessario per la tutela
della mia famiglia”
.

Se ha questi timori significa
che conosce il modo di operare
di questi soggetti…

“Per personale conoscenza e
per quanto ho potuto apprendere
dalle deposizioni di mio
marito rese ai Giudici Italiani
dai quali è stato interrogato,
risulta che i Vallefuoco, con la
complicità anche interna a San
Marino, hanno pesantemente
minacciato, anche con armi e
con atti di violenza fisica, mio
marito per estorcergli denaro.
Si tratta di minacce ripetute,
gravi e molto pericolose, rivolte
a lui personalmente e nei
confronti miei e dei miei figli”.

Quindi ritiene che lei, la sua
famiglia e suo marito siate
state stati vittime di questi
soggetti?


“Questa vicenda è costata a
Livio più di quattro milioni
di Euro, che abbiamo dovuto
garantire con beni immobili
della famiglia. Mio marito ha
certo commesso degli errori,
primo fra i quali quello di non
avere subito denunciato le
persone che lo minacciavano
e di non avere approfondito
sufficientemente le persone
che gli erano state presentate
come seri imprenditori. Livio
ha sicuramente delle responsabilità
per avere gestito male i suoi affari e non avere valutato
i rischi che l’attività immobiliare
frenetica che lui aveva
intrapreso poteva implodere.
Ma mio marito, ve lo assicuro,
non ha mai riciclato denaro
mafioso, non ha mai fatto parte
di associazioni mafiose
, ma ha
subito dalla organizzazione dei
Vallefuoco solo estorsioni di
ingenti somme di denaro ottenuto con gravissime minacce.
Sono certa che tutto ciò, al di
là dei legittimi sospetti, sarà
accertato nel quadro dei procedimenti
giudiziari ai quali mio
marito è sottoposto”.

[…]

Come lei sa, è in corso anche
una Commissione consiliare
di inchiesta per verificare in
particolare eventuali rapporti
tra i protagonisti di questa
vicenda ed esponenti politici.
Lei è al corrente di questi
rapporti e di quanto possano
essere compromettenti?

“Per quanto riguarda rapporti
con persone della politica
, riferirò tutto quanto è a mia
conoscenza alla Commissione
antimafia, che è l’organismo
istituzionale che ha avuto dal
Consiglio Grande e Generale
incarico di indagare su tali
aspetti. Ciò se sarò, ovviamente,
convocata”.

 Leggi la intera intervista di Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino, pubblicata alle ore 13


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