San Marino. Insegnanti di religione: ‘Il pdl sana le disparita’ di trattamento’

San Marino. Insegnanti di religione: ‘Il pdl sana le disparita’ di trattamento’

Lunedì 28 settembre nella Prima commissione consiliare permanente è stato approvato il progetto di legge per parificare il trattamento retributivo degli insegnanti di religione con quelli delle altre materie. Oggi i docenti -in una nota stampa- precisano che i contributi offerti in sede di Commissione vanno a superare l’accordo precedente che estendeva agli insegnati di religione laici le condizioni applicate al clero, rendendoli ‘precari a tempo indeterminato’.

L’Accordo vigente a San Marino dal 1994 richiede l’iscrizione e la permanenza nelle apposite graduatorie, predisposte dall’Ufficio del Personale, degli insegnanti in possesso dei titoli di studio conseguiti nelle Facoltà di Teologia e negli Istituti di Scienze Religiose, titoli riconosciuti dal Ministero Italiano validi per l’insegnamento al pari delle altre discipline. L’idoneità da parte dell’ordinario diocesano viene rilasciata quale condizione di maggiore garanzia della qualità dell’insegnamento di religione, essa attesta che il docente è in possesso di una conoscenza adeguata dei contenuti della disciplina e di una competenza pedagogico metodologico- didattica adeguata al grado di scuola per il quale l’idoneità viene rilasciata. Tale Accordo, in origine prevedeva per gli insegnanti laici le stesse condizioni contrattuali definite dalla legge organica, per i docenti di altre discipline, differenziando il loro status da quello degli insegnanti di religione appartenenti al clero in considerazione della flessibilità del loro incarico pastorale. Le successive modifiche dell’Accordo, estendendo le condizioni applicate al clero anche agli insegnanti laici, hanno prodotto per questi ultimi una profonda disparità di trattamento rispetto a tutto il personale docente, rendendoli “precari a tempo indeterminato” senza maturare alcuna anzianità di servizio ne vedersi tutelati i propri diritti di lavoratori. (…)

Leggi l’intero intervento

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