La Repubblica di San Marino continua a rimanere un Paese da quarto mondo nel settore delle telecomunicazioni (come più volte denunciato pubblicamente) in generale e nella diffusione e qualità dei servizi internet di livello.
Su ‘L’internazionale’ di questa settimana si legge che la “Corea del Sud è all’avanguardia nelle tecnologie digitali grazie a investimenti pubblici che hanno esteso la rete wireless all’intero territorio e hanno garantito a tutti gli abitanti l’accesso a internet (chi ha un reddito basso riceve gratis computer, tablet e smartphone usati). Nel 2015 il governo ha completato la digitalizzazione della pubblica amministrazione e delle infrastrutture, e ha avviato un progetto per la digitalizzazione di tutta l’attività didattica nelle scuole e nelle università. Già il 99,6% dei ragazzi sudcoreani tra i 15 e i 24 anni usa internet“.
La notizia e, in particolare questo ultimo dato sui giovani, fanno ricordare che nel 1999 nell’ambito della Scuola Secondaria Superiore di San Marino fu proposto, attraverso una Istanza d’Arengo al Consiglio Grande e Generale, l’accesso a internet gratuito per i giovani dai quindici ai venticinque anni. La proposta fu respinta – pur non mancando le risorse – con motivazioni che dovrebbero fare riflettere i consiglieri che hanno preso la parola in quel dibattito.
Poi si scoprirà che i politici che contavano, come hanno rivelato i giudici, erano occupati in ben altro.