Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Intervista Twitter / Zeppa (Rete) contro il voto di scambio «Noi siamo
l’“altrapolitica”»
SAN MARINO. Tagli agli stipendi pubblici, totale trasparenza con l’Italia e
frontalieri da tutelare dalle proposte dei licenziamenti “etnici”: «Se ci sono i
disoccupati non è colpa dei lavoratori, eddai!». Il leader del movimento Rete,
Matteo Zeppa, in 140 caratteri a risposta, passa in rassegna i temi più sentiti
del programma elettorale e quelli più caldi dell’attualità politica: il voto di
scambio, dice, c’è eccome: «Con la crisi, lupi e agnelli si avvicinano. Girano
troppi soldi». E a chi gli ricorda che, dopo il proclama “No politici nella
nostra lista”, due suoi candidati (Michele Pazzini e Roberto Ciavatta)
figuravano in passato nelle fila di Sinistra unita, lui risponde a tono: «Quel
partito non li meritava».
Rete si presenta sola alle elezioni: nessuna possibilità di andare dunque al governo. In questa posizione, si può promettere di tutto… «Chi promette è negli altri schieramenti. Sfido chiunque a dire che le linee di Rete non siano applicabili da qualunque mente senziente».
I movimenti sono una novità dell’ultima ora: dov’era l’antipolitica quando il sistema era più cupo e le corruttele non svelate? «Era nelle associazioni che sbattevano contro il muro di gomma eretto dalla casta. E non siamo antipolitica, siamo l’altrapolitica».
Matteo Zeppa come Grillo in Italia? «Potrebbe essere un paragone ardito, non mi pare il caso. Io sono io. Lui ha un decalogo che gestisce. Sono un signor nessuno che non tace».
Nessun politico in Rete: ma nella lista ci sono due ex candidati di Sinistra unita, e neppure “scelti” dal popolo. Non è peggio? «Erano indipendenti. Le capacità di entrambi avrebbero fatto comodo a SU. Fortunatamente adesso sono in Rete. Quel contenitore non li meritava». (…)
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