L’Intesa per il Paese approva le pur tardive parole di Marco Gatti con cui sollecita il Governo ad essere celere nei tempi di risposta per le richieste di nuove imprese, ma allo stesso tempo non può non rilevare una certa incompatibilita’ di intenti programmatici e prospettive politiche ed economiche tra le parole dello stesso Segretario politico del Pdcs e la Legge di Bilancio da poco approvata dal Consiglio Grande e Generale.
La mancata ratifica degli Accordi, unitamente alla permanenza nella black list italiana, si collocano alla stregua di una “spada di Damocle” che disincentiva l’avvicinamento di nuovi soggetti economici al nostro Stato e, nel contempo, alimenta preoccupazioni per chi ha scelto di rimanervi. Intesa Per il Paese, nell’imminente tavolo per lo sviluppo, porrà – tra le principali questioni – il tema della competitività del sistema Paese. A partire dalla necessità – come abbiamo già ribadito nel corso della finanziaria – di definire un piano di “marketing territoriale” avente l’obiettivo di attirare investimenti dall’estero. Stimolare nuovi progetti imprenditoriali con investimenti in infrastrutture, prevedere agevolazioni fiscali, finanziamenti agevolati e sgravi contributivi per l’assunzione di personale residente in territorio, definire procedure semplificate nella gestione delle pratiche amministrative, assistere nella realizzazione dell’attività’ creando lo Sportello unico per le imprese e acquisire la residenza anagrafica sulla base di rigorosi requisiti specifici e seri piani aziendali eliminando ogni margine di discrezionalità, devono rappresentare la “spina dorsale” di un approccio serio e concreto per dare fiato alla nostra economia.
Leggi Comunicato, Intesa per il Paese
Ascolta il giornale radio di oggi