San Marino introduce la minimum tax per le micro-imprese. Italia Oggi, Gabriele Frontoni

San Marino introduce la minimum tax per le micro-imprese. Italia Oggi, Gabriele Frontoni

Italia Oggi

San Marino introduce la minimum tax per
le micro-imprese (sotto i 30 mila euro)

La riforma tributaria voluta dal governo di San Marino
approda in commissione finanze

Tasse in crescita sotto la Rupe

Prelievo a forfait su società con giro d’affari sotto i
30 mila euro

Gabriele Frontoni

Su le tasse per cittadini e imprese della Rupe. La bozza
della riforma tributaria messa a punto da San Marino, fortemente voluta dal
governo del Titano, è approdata finalmente alla commissione Finanze del Parlamento
che dovrà esprimere un giudizio sulle numerose novità destinate a modificare
l’ossatura tributaria dell’ex paradiso fiscale. «I principi ispiratori della
riforma sono stati l’equità, l’efficienza, la chiarezza e la linearità», ha
spiegato il segretario di Stato alle Finanze del Titano, Pasquale Valentini,
vero deus ex machina della rivoluzione tributaria destinata a scuotere
l’economia di San Marino. «E questo, con l’obiettivo di assicurare maggiori
entrate per un equilibrio tra finanza pubblica e stato sociale». Entrando nello
specifico della questione, la bozza di riforma presentata dal governo ha preso
immediatamente di mira le 2 mila delle 4.400 imprese esistenti sul Titano che
negli ultimi sei anni non hanno pagato tasse perché a reddito a zero. Il
documento prevede, infatti, per la prima volta nella storia della Repubblica,
l’introduzione di un livello minimo di tassazione per tutte le società con un
giro d’affari minore o uguale ai 30 mila euro ranno, indipendentemente dalla
propria capacità di generare ricchezza. Questi soggetti economici, in futuro,
potrebbero così vedersi costretti a versare all’Erario del Titano un tributo a
forfait di 3 mila euro l’anno pari a110% del reddito massimo presunto generato
dalla loro. attività. Un intervento di non poco conto per le casse dello Stato.
E i numeri parlano chiaro. Applicando queste nuove disposizioni agli ultimi
dati sulla raccolta tributi sulla Rupe, ovvero quelli del 2008, si arriverebbe
a generare un extra gettito di 5,8 milioni di euro con un aumento del 10%
rispetto a quanto incassato da San Marino attraverso il sistema fiscale
ancor’oggi in vigore. Ma le novità non finiscono qui. Nel caso delle persone
giuridiche, la bozza di riforma messa a punto dal governo ipotizza, infatti,
anche un calo di un punto percentuale, dal 16%, dal 17%, dell’aliquota
nominale, che altro non è se non l’imposta generale applicata agli utili
generati dalle imprese. Tutto ciò, con la possibilità di un abbattimento
progressivo ulteriore dell’aliquota fino a un minimo del 13% all’aumentare del
livello degli utili. Anche in questo caso, le novità presentate dal segretario
Valentini dovrebbero consentire al governo di mettere le mani su un piccolo
extragettito (1,6 milioni di euro) rispetto al cumulo di tributi raccolti fino
a oggi dal Fisco del Titano. Grandi manovre in arrivo poi sul fronte della tassazione
alle persone fisiche. La bozza di riforma tributaria prevede, infatti, per i
20.503 lavoratori dipendenti la revisione delle norme di accertamento delle
base imponibile. Applicando le nuove disposizioni ai dati sulla raccolta
tributaria del 2008, questo si tradurrebbe -in un incremento del gettito di
circa 5,3 milioni di euro (27%), mantenendo sostanzialmente invariati
l’aliquota Igr (Imposta generale sul reddito). Intervento più drastico, invece,
quello previsto dal governo per i 792 lavoratori autonomi residenti sulla Rupe.
In questo caso, la bozza di riforma prevede un innalzamento piuttosto
significativo dell’aliquota Igr che dovrebbe passare dall’attuale 15,3% fino al
20,6% generando un surplus di bilancio di mezzo *** milione di euro rispetto ai
valori del 2008. E cosa ne sarà invece, delle 1.834 imprese individuali che
affollano la Rupe. Anche
per questi soggetti economici l’esecutivo del Titano ha previsto una revisione
del sistema tri-‘ butario con l’obiettivo di portare a casa un assegno del
valore di 4,5 milioni, il 135% in più rispetto a quanto raccolto oggi. Per fare
questo, è stata prevista una lieve revisione al rialzo dell’aliquota dovuta da
questi soggetti economici, che salirà così dal 12,8 al 16,8%. «Esistono tutte
le condizioni per ragionare su queste ipotesi e dare così un indirizzo politico
efficace, ha aggiunto Valentini ricordando i dati poco confortanti relativi
all’ultimo bilancio pubblico archiviato proprio qualche giorno fa dal suo
esecutivo.

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