Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Gatti: “Credo che forze di maggioranza abbiano un
ruolo importante nella mia permanenza in carcere” /
Il giudice
Emiliani:
“Ha detto cose gravi
Qui la politica
non c’entra”.
Gatti: “Me lo auguro
E’ quello che mi
auguro di più” /
Il Procuratore
del fisco:
“Gli elementi
portati
non sono tali
da comportare il
venir meno delle
esigenze cautelari
già accertate” /
Difesa:
“Mancanza di
risposta alle istanze
degli avvocati e
imputazione non
legittima”.
Il giudice si riserva
di decidere entro
10 giorni
SAN MARINO. Ieri mattina l’udienza di terza
istanza bis, per il reclamo con il
quale Gabriele Gatti – tramite i
suoi legali Filippo Cocco e Paride
Bugli – chiede per la seconda
volta la scarcerazione o, in subordine,
gli arresti domiciliari. (…) Quindi il giudice ha dato la parola
a Gabriele Gatti: (…) Mi pongo un quesito, probabilmente
pretenzioso. I giudici
sono tenuti a rispettare le leggi?
Sono sempre stato convinto di sì.
In questo caso c’è un problema
grosso. Se le devono rispettare,
perché io sono in carcere? Le
due cose mi sembrano in netta
contraddizione. Mi sono stati
contestati dei reati e io ho risposto
in maniere chiara e puntuale
all’unico interrogatorio che c’è
stato. Mi sono stati contestati
reati che risalgono a 18 anni fa.
In base a quelle contestazioni io
sono stato tradotto in carcere.
Ma veniamo ai motivi. Il primo:
fumus di reato. Do atto che il
giudice ritiene che ci sia. Io ho
spiegato perché non è così, per
me. Però diamolo per buono.
Se anche questo fosse vero, la
domanda resta: perché sono in
carcere? Ci dovrà essere una
delle tre esigenze cautelare.
Escluse le prime due nemmeno
contestate – pericolo di fuga e
reiterazione del reato – rimane
l’inquinamento delle prove.
Mi faccio una domanda: su
reati contestati di 15-16 anni
fa, con percorsi bancario, con
delibere… io oggi cosa posso
inquinare? (…).
Leggi l’intero articolo di Antonio Fabbri pubblicato dopo le 23
istanza bis, per il reclamo con il
quale Gabriele Gatti – tramite i
suoi legali Filippo Cocco e Paride
Bugli – chiede per la seconda
volta la scarcerazione o, in subordine,
gli arresti domiciliari. (…) Quindi il giudice ha dato la parola
a Gabriele Gatti: (…) Mi pongo un quesito, probabilmente
pretenzioso. I giudici
sono tenuti a rispettare le leggi?
Sono sempre stato convinto di sì.
In questo caso c’è un problema
grosso. Se le devono rispettare,
perché io sono in carcere? Le
due cose mi sembrano in netta
contraddizione. Mi sono stati
contestati dei reati e io ho risposto
in maniere chiara e puntuale
all’unico interrogatorio che c’è
stato. Mi sono stati contestati
reati che risalgono a 18 anni fa.
In base a quelle contestazioni io
sono stato tradotto in carcere.
Ma veniamo ai motivi. Il primo:
fumus di reato. Do atto che il
giudice ritiene che ci sia. Io ho
spiegato perché non è così, per
me. Però diamolo per buono.
Se anche questo fosse vero, la
domanda resta: perché sono in
carcere? Ci dovrà essere una
delle tre esigenze cautelare.
Escluse le prime due nemmeno
contestate – pericolo di fuga e
reiterazione del reato – rimane
l’inquinamento delle prove.
Mi faccio una domanda: su
reati contestati di 15-16 anni
fa, con percorsi bancario, con
delibere… io oggi cosa posso
inquinare? (…).
Leggi l’intero articolo di Antonio Fabbri pubblicato dopo le 23