“Andrebbe dedicata più attenzione e rigore all’esame ed attuazione delle Istanze accolte, mentre ai proponenti di quelle non accolte andrebbero fornite motivazioni chiare e logiche.”
Lo sostengono, in una nota, alcuni dei proponenti dell’Istanza d’Arengo per la Giornata della Sostenibilità stigmatizzando “il poco rispetto che le Istituzioni hanno avuto” nei loro confronti.
“La Giornata – scrivono – doveva essere istituita sotto l’alto patrocinio della Reggenza pro tempore che avrebbe dovuto nominarne anche il Comitato nei tempi e con le modalità previste. In questo modo si sarebbe potuto avere una forma di partecipazione attiva della società civile all’organizzazione della giornata, nonché la possibilità di proporre iniziative concrete da svolgersi nel corso dell’anno e poterne poi valutare i risultati nel tempo. Requisito questo indispensabile per ottenere oggettivi, significativi e misurabili miglioramenti.
L’Istanza è stata approvata in Consiglio il 21 maggio 2020 all’unanimità, poi la Commissione Consigliare Territorio e Ambiente il 5 agosto 2020 ha approvato un ordine del giorno che, dopo un lungo preambolo nel quale si elencano i diversi accordi internazionali sottoscritti da San Marino impegnandolo a mettere in atto iniziative per ridurre il consumo di risorse non rinnovabili ed in generale per migliorare la sostenibilità del Paese (peccato che siano rimasti lettera morta!), accorpa la Giornata della Sostenibilità alla Giornata dell’Albero senza recepire gli aspetti qualificanti dell’Istanza d’Arengo in oggetto, rischiando quindi di farla divenire un evento di facciata che difficilmente potrà avere un qualche effetto sul livello di sostenibilità attuale e futuro”.
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