San Marino. Istanze d’Arengo, riproposta la pubblicazione degli atti di cessione delle banche

San Marino. Istanze d’Arengo, riproposta la pubblicazione degli atti di cessione delle banche

Istanze d’Arengo, la prima chiede la pubblicazione degli atti di cessione delle banche

La petizione già presentata e approvata, non è stata però mai attuata. Viene riproposta vista la ricaduta pesante che le crisi bancarie hanno avuto sulla collettività

Antonio Fabbri

Da oggi, ogni martedì e giovedì, pubblicheremo la rubrica che prende in esame le Istanze d’Arengo presentate lo scorso 5 aprile e che dovranno essere sottoposte alla discussione e al voto del consiglio grande e generale. Istanze che, in questo semestre, hanno visto una modalità di presentazione a distanza, dovuta all’emergenza Covid. Emergenza che, tuttavia, pur modificandone la ritualità, non ha impedito l’esercizio di questo storico istituto di democrazia diretta. Ecco allora il contenuto dell’istanza numero 1 presentata alla Reggenza. Non è la prima volta, e con tutta probabilità non sarà purtroppo neppure l’ultima, che una Istanza d’Arengo approvata non viene attuata. Un malvezzo che si è ripetuto e continua a ripetersi, a prescindere da chi ci sia al governo, generando nei cittadini proponenti anche un certo scoramento e, a volte, rassegnazione.

Chi non si rassegna a chiedere conto di operazioni pubbliche e private, ma con evidente e ingente ricaduta sul bilancio pubblico e sulla collettività, è Marino Cecchetti che, dopo aver visto approvata, ma mai attuata, l’Istanza d’Arengo che chiedeva di rendere pubblici i contratti di cessione delle banche, ha deciso di ripresentare la petizione, supportato dagli altri firmatari che avevano sottoscritto anche l’istanza precedente.

Così lo scorso 5 aprile, con le modalità previste della presentazione per via telematica, l’Istanza è stata ripresentata. L’interesse pubblico dell’Istanza d’Arengo è evidente, considerato che il dissesto delle banche cedute ha avuto ricadute dirette o indirette sul bilancio dello Stato, o attraverso stanziamenti diretti da parte dell’Eccellentissima Camera, come nel caso delle acquisizioni di Cassa di Risparmio di cui lo Stato è divenuto azionista, o attraverso il credito di imposta di cui hanno beneficiato, e ancora beneficiano, le banche cessionarie, operazione di “ingegneria finanziaria” che ha però causato mancate entrate in termini di imposte, appunto, per le casse dello stato.

Per questo ciò che chiede l’Istanza d’Arengo numero 1 è chiaro: E’ stata presentata “perché vengano resi pubblici gli atti (anche scritture private non registrate) che definiscono le modalità di fusione, l’accorpamento delle attività e l’assorbimento dei debiti di Banca del Titano, Credito Sammarinese, Banca Commerciale Sammarinese, Euro Commercial Bank, Asset Banca” La petizione prende le mosse, tra l’altro, da una interpellanza e da una necessità condivisa, almeno a parole, da un po’ tutte le forze politiche.

-“Facendo riferimento a una specifica interrogazione consiliare – si legge della Istanz d’Arengo – in materia bancaria presentata nella precedente legislatura,

– “considerato il dovere di dare corso ad una nuova stagione basata sulla trasparenza degli atti, soprattutto in un momento come questo, in cui i cittadini sammarinesi dovranno farsi carico dei debiti prodotti dalle banche”;

“tenuto conto che il recupero della fiducia nel sistema bancario e finanziario sammarinese passa anche attraverso un impegno preciso delle istituzioni a fare chiarezza su tutte le vicende che hanno visto coinvolte banche andate in default’’;

stante “l’indiscutibile interesse pubblico” come riconosciuto ed affermato dalla Segreteria di Stato alle Finanze nella risposta a detta interrogazione;”

Quindi viene rivolta alle Loro Eccellenze, Alessandro Mancini e Grazia Zafferani, la richiesta “affinché vengano resi pubblici gli atti (talvolta scritture private non ‘registrate’!) che “definiscono le modalità di fusione, l’accorpamento delle attività e l’assorbimento dei debiti” di:

– Banca del Titano, in favore di persone in parte collegate a Banca Tercas di Teramo, 2007;

– Credito Sammarinese, in favore delle altre banche sammarinesi allora attive, 2011; – Banca Commerciale Sammarinese, in favore di Asset Banca, 2012;

– Euro Commerciai Bank, in favore di Banca Cis, 2013;

-Asset Banca, in favore di Cassa di Risparmio, 2017”.

L’istanza è stata dichiarata ammissibile ed è quindi in attesa di discussione in Consiglio. 

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy