San Marino. L’avv. Gian Nicola Berti (Ns) intervistato da Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino

San Marino. L’avv. Gian Nicola Berti (Ns) intervistato da Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino

Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: L’intervista della domenica / Sicurezza: “se tutto regolare non si faceva verbale
per evitare responsabilita’ in caso di infortunio”
/ Il consigliere di Ns
Gian Nicola Berti:
“La vicenda è preoccupante.
Contro la corruzione necessari
interventi normativi, per certi
aspetti anche di emergenza”
Sulle nomine: “Non ci
sono attriti politici ma
ponderazione per massima
efficienza Pa” 

Il Consigliere di Noi Sammarinesi,
Gian Nicola Berti, nei giorni
scorsi ospite del Tv giornale de
“L’altra informazione”, ha parlato
di politica, Iva e delle recenti
vicende legate al rinvio a giudizio
per corruzione scaturita dalla
relazione della commissione di
inchiesta antimafia. (…)

Tra l’altro dalla stessa relazione
emerge che fosse una prassi,
chiamiamola così, abbastanza
diffusa e nota a più persone
oltre a quelle implicate nella
stessa indagine…

“Questo è uno degli elementi
sicuramente preoccupanti. Ma
quello che mi ha preoccupato
molto è il fatto che quando venivano
fatte queste ispezioni sui
cantieri non venivano redatti
verbali quando tutto funzionava,
mentre venivano redatti verbali
soltanto quando c’erano delle
irregolarità da contestare o prescrizioni
da fare”.

Oggi l’attività è stata rimodulata,
ma perché accadeva questo?

“Questo lo spiegavano all’epoca,
e lo abbiamo rilevato anche in
qualche procedimento penale legato
a incidenti sui luoghi di lavoro,
in ragione del fatto che non
volevano assumersi la responsabilità
di dire che tutto andava
bene perché se poi fosse successo
un infortunio sul lavoro qualcuno
avrebbe potuto scaricare
la responsabilità su di loro. Io
credo che in una società come la
nostra tutto quanto debba essere
documentato e chiunque debba
essere chiamato a rendere conto,
ma soprattutto è importante
anche l’assunzione delle responsabilità.
Credo che se ci fosse
stata anche da parte dell’ufficio
una più immediata e diretta assunzione
di responsabilità, anche
certi fenomeni, quale quello
sul quale l’autorità giudiziaria è
chiamata a giudicare, si sarebbero
potuti scongiurare”.

Anche perché qui, al di là della
riprovevolezza della corruzione,
gli omessi controlli riguardano,
secondo le contestazioni
dell’accusa, situazioni legate
direttamente alla salute e sicurezza
dei lavoratori. Quindi la
gravità appare esponenziale…

“Quando ci sono delle norme
limitative della libertà dei cittadini
è perché si va a tutelare un
bene giuridico della collettività
e in questo caso è la sicurezza
dei luoghi di lavoro. Ma in questa
vicenda c’è anche il discorso
delle infiltrazioni malavitose che
in qualche modo si affaccia sul
caso. Qui c’è anche la necessità
di tutelare l’economia sana da
condizioni di concorrenza sleale,
perché poi chi corrompe o chi ha
soldi della malavita organizzata
riesce ad entrare sul mercato con
condizioni di maggiore favore
rispetto a chi invece deve fare le
cose in regola, rispettare tutte le
leggi dalla A alla Z, deve pagare
le tasse con tutto quello che ne
segue”
.

 

 

 

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