Antonella Zaghini di La Voce di Romagna San Marino (ieri)
(…) “Siamo davanti al primo
maggio più paradossale del dopoguerra,
è la festa del lavoro
che non c’è”. Va giù duro Marco
Tura segretario generale Cdls in
vista della festa dei lavoratori.
Da oltre cinque anni, ricorda,
“lo tsunami della crisi sta imperversando
in Repubblica e
non si intravedono ancora vie
d’uscita”. Anche nei primi mesi
del 2013 – prosegue – è continuata
la via crucis delle chiusure
aziendali e dei licenziamenti,
con il settore industriale trasformato
in una vera e propria trincea:
mille posti di lavoro bruciati
e ricorso agli ammortizzatori
sociali in continuo aumento.
Festa del lavoro?
Lo scenario,
prosegue Tura, “è davvero paradossale,
anche perché mentre
si aumentava l’Igr, si tartassavano
le buste paga dei frontalieri
con l’articolo 56, si firmavano
contratti a costo zero nella Pubblica
Amministrazione, è emerso
che oltre la metà del Bilancio
dello Stato è pari ai crediti da
monofase mai riscossi. Insomma:
un buco figlio dell’evasione
di massa”. Sotto gli occhi di tutti,
evidenzia, le difficoltà che sta
attraversando la nostra Repubblica.
Per questo la Centrale Sindacale
Unitaria “ha deciso di
lanciare il piano “SOS lavoro”,
presentando una serie di proposte
per arginare l’emergenza
occupazionale e sociale”. Per
Tura l’obiettivo primario è difendere
la dignità del lavoro e rilancia
quindi anche il referendum
salva stipendi promosso
dalla Cdls. (…)