RASSEGNA STAMPA
Il Consiglio Grande e Generale nella giornata del 13 marzo ha segnato la fine della legislatura con la nomina dei Capitani Reggenti. Salgono alla Suprema Magistratura Milena Gasperoni del Partito dei Socialisti e Democratici e Alessandro Rossi di Demos, una nomina avvenuta dopo che, sia la Democrazia Cristiana che Alleanza Riformista, avessero indicato Italo Righi e Rossano Fabbri come nominativi. La nomina della Reggenza non è mai stata così delicata, anche perché i numeri da parte della maggioranza, sono da diverso tempo sempre in bilico e anche in questo caso lo si è dimostrato. I rapporti Alleanza Riformista e Partito dei Socialisti e Democratici hanno pesato sulla nomina di Fabbri che di fatto non è arrivata; quella di Righi della Democrazia Cristiana pareva salda ma l’opposizione ha fatto gioco forza e con i numeri è riuscita a votare la Reggenza di Garanzia che si consolida in Gasperoni (maggioranza) e Rossi (opposizione). I veri sconfitti sono però Dc e AR, quest’ultima con una nota stampa nella giornata di ieri indicava il proprio nominativo in Fabbri per essere poi rinnegata dall’aula. È forse la prima volta che avviene una situazione del genere. C’è da dire che si chiude una legislatura forte dei numeri che però, non è riuscita mai a mettere in campo le riforme tanto decantate e che conclude la sua avventura nel peggiore dei modi: con decreti che abrogano norme e con la nomina dei due candidati alla più Alta Carica dello Stato che viene rinnegata dalla stessa aula consiliare. Ora quel che resta al di là di tutto è un Paese indebitato che purtroppo non ha un gran futuro: ci aspettiamo che nella prossima legislatura si possa fare poche cose ma fatte bene, perché il Titano ha bisogno di riforme (quelle vere) e di pochi giochi politici. Perché chi fa politica lo deve fare per il bene del Paese e non per il proprio tornaconto personale. Complimenti vivissimi a Milena Gasperoni e Alessandro Rossi ed è game over per questo esecutivo e maggioranza (…)
Articolo tratto da La Serenissima