Patrizia Cupo – Corriere Romagna: Ieri sciopero a singhiozzo alla Minimax. Oggi protesta sul Pianello /
«La Scm discrimina
i lavoratori
sammarinesi» /
I sindacati: «In 7 sostituiti da italiani in cassa ma si dimenticano dei benefici fiscali avuti»
SAN MARINO. Scm lascia a casa sette dipendenti sammarinesi e li sostituisce con gli italiani in cassa integrazione. I sindacati del Titano si ribellano: «Vogliono privilegiare i lavoratori a tempo indeterminato, ma si dimenticano che a San Marino hanno beneficiato per anni delle nostre esenzioni fiscali: ora ci ridiano le tasse non pagate, 8 milioni di euro di fatturato solo nel 2012». Ieri, sciopero a singhiozzo dei dipendenti della Minimax sammarinese e oggi i lavoratori del gruppo (sul Titano, sono circa 200) scendono in piazza, sul Pianello, già dalle 8.45, mentre la Federindustria incontrerà il governo: «Potevano fare i prepensionamenti».
Ancora crisi per l’Scm: l’azienda non rinnova il contratto in scadenza a fine luglio a sette lavoratori sammarinesi. I posti verranno sostituiti da dipendenti in cassa integrazione in Italia e distaccati negli stabilimenti del Titano. Ma alla centrale sindacale il discorso non va giù: «Capiamo la necessità di privilegiare i contratti a tempo indeterminato, ma il Gruppo Scm proviene da diversi lustri di esenzioni fiscali a San Marino, finalizzati a salvaguardare l’occupazione in territorio, ovviamente, e di impegni poi disattesi», dicono. Si riferiscono allo spostamento della Steelmec a Villa Verucchio nell’estate 2009, al fine – si disse – di razionalizzare la produzione; «un’operazione non ostacolata da Governo e sindacato in quanto era prevista la ricollocazione dei lavoratori in “una nuova attività produttiva”». (…)