San Marino. Lavori del Consiglio Grande e Generale, 22 marzo, mattina

San Marino. Lavori del Consiglio Grande e Generale, 22 marzo, mattina

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 20-22 MARZO

Venerdì 22 Marzo – Mattina

Con la replica del segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, al dibattito sulla missione del Fondo monetario internazionale si sono aperti i lavori dell’ultima giornata di Consiglio grande e generale.
Rinviato il voto sull’odg conclusivo al dibattito, per dare la possibilità alle forze in Aula di giungere a una condivisione del testo, si è passati al comma successivo, dedicato al confronto sulla realizzazione di un polo museale nel centro storico. Ha aperto il dibattito, cui sono previsti 24 interventi, il segretario di Stato per il Territorio, Matteo Fiorini. 

 

Di seguito una sintesi della seduta mattutina.

Repliche

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Le ragioni del governo per porre in discussione le risultanze della missione del Fmi sono state verificare quali e quante riflessioni un contenuto terzo e indipendente poteva generare. Diamo al Paese l’opportunità di confrontarsi su queste tematiche. E gli atteggiamenti dei consiglieri rispecchiano quelli dei cittadini.
Alcune articolazioni del dibattito sono state utili. Altre meno. Si è molto pettinato sui temi. Di fronte alle difficoltà c’è chi scarica sul passato, chi su colpe esterne, oppure per altri non è il momento giusto. Il nostro obiettivo è dire oggi cosa faremo domani. Non è utile, anche se stimolante dal punto di vista intellettuale, un atteggiamento da ‘palla lunga e pedalare’. Dobbiamo misurarsi sul merito dei problemi, dei tempi e degli strumenti. Poi ci sono i ‘benaltristi’ per i quali sono altre le questioni da affrontare. Ci sono quelli che ‘era già stato detto’ ed è la categoria più grande.
Nulla toglie a governo e maggioranza di dovere agire e vogliamo dare la giusta integrazione agli interventi. Ma in Aula c’è chi prima chiede il tavolo di confronto per condividere gli interventi e poi afferma che il governo deve fare da solo e in fretta. Questo somiglia al gioco delle tre carte. Non sono qui a dare pagelle, descrivo comportamenti che sono anche nel Paese e la classe politica ha la funzione di indirizzo, deve dimostrare che gli impegni vengono mantenuti.
La relazione del Fmi è un palinsesto, che si può declinare con diverse modalità. Sostiene che la patrimoniale dovrebbe essere permanente. Ci ragioneremo quando sarà stata fatta la riforma del catasto. Ora non può essere permanente. Nel rapporto tra imposte dirette e indirette occorre mantenere equilibrio, con la riforma tributaria il tasso di equità sarà maggiore rispetto oggi.
Servono coraggio e lucidità di analisi. Finora ci sono stati tanti momenti di studio, tanti consigli e scenari, ma sempre con un’incompiuta. Al momento della realizzazione è sempre mancato il coraggio della scelta.
Rispetto all’accusa di immobilità al governo dico che ci può stare, ma sono consapevole che i risultati arriveranno e le soluzioni staranno in un quadro integrato, tra ratifica con l’Italia, integrazione con l’Europa e serie di comportamenti dettati dalla crisi internazionale. Alcuni passaggi potevano essere più rapidi, ma c’è stato confronto su tematiche importanti come il 51% nel commercio. Il ritardo è compensato dalla possibilità di arrivare a norme condivise. L’odg è una ragionevole sintesi di questo quadro integrato e auspico che si trovi una sintesi, la condivisione sarebbe un valore aggiunto, ma comunque il governo farà le sue scelte”.

Roberto Ciavatta, Rete: “L’odg impegna il governo su cose su cui si è già impegnato, si ribadisce di volere rispettare termini che già non sono stati rispettati. Personalmente non lo condividerò. Alcune nostre affermazioni sono state travisate. Non si devono per noi toccare i redditi dei lavoratori dipendenti finché non sono state percorse tutte le altre strade. Prima che paghino i responsabili. I problemi per San Marino sono il clientelismo e la corruzione, le leggi non applicate, la mancanza di controlli. Occorre parificare i trattamenti tra Pa e privato, ma non ci si mette mano perché ci sono difficoltà politiche. In Pa la prima cosa da fare è arrivare a potere licenziare i dipendenti. La normativa c’è, ma per applicarla occorre passare per la responsabilità e la sanzione diretta da parte del superiore in ruolo. Le strade sono altre rispetto la pressione fiscale sui contribuenti che non hanno la possibilità di evadere”.

Andrea Zafferani, C10: “Il tema del debito pubblico non è stato trattato nella replica del segretario di Stato. L’odg è anche condivisibile, ripete cose già discusse e approvate, è pleonastico. Il problema è il richiamo a quello approvato in commissione Finanze il 16 aprile scorso e dunque al debito pubblico e alla cartolarizzazione del patrimonio pubblico. Se rimangono questi richiami non è condivisibile. All’ultimo punto, infine, gradiremmo un accenno diretto alla lotta all’evasione fiscale”.

Alessandro Rossi, Su: “Se vogliamo produrre qualcosa di positivo, occorre trovare un linguaggio comune dato che certe sfumature di politichese sono poco comprensibili. Per la condivisione occorre essere il più aperti possibili. Oltre alle questioni sollevate dal collega Zafferani, nell’odg ci sono elementi che nel dibattito non sono stati trattati, come gli interventi per la Cassa di risparmio. La Fondazione San Marino Cassa di risparmio – Sums ci ha convocato per illustrarci la situazione e dovremmo trovare una modalità di confronto su questo tema. C’è diversità di analisi tra Fondazione e Fmi.
Occorre essere il più concreti possibile. La condivisione è un segnale importante, ma spesso il confronto porta a soluzioni ampie e non accettabili. Mi sembra di percepire che la politica ha una grande distanza dal Paese reale. La politica dovrebbe riallocare le risorse, con un percorso di riequilibrio dolce e condiviso, per garantire l’avvio di progetti concreti, partendo dal basso. Ma a San Marino tutti i progetti, pagati anche profumatamente, non hanno avuto effetti per due cause: mancanza di chiarezza e accaparramento di risorse per scopi di parte”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “L’odg non fa altro che ribadire cose già presenti, richiami datati e non condivisibili. Come singolo consigliere non voterò a favore dell’odg e non ci tengo a dare alternative. Voterò odg della maggioranza nel momento in cui si faranno le opere che ho detto ieri sera”.

Massimo Cenci, Ns: “Mercoledì parlavamo di corruzione giustizia che non sono scollegate dalle questioni di oggi. L’Italia è il nostro primo mercato, ma dobbiamo aprirci di più, non solo all’Europa, al mondo, in modo che l’incidenza dei nostri vicini sia sempre meno importante. È importante per esempio per il turismo, che non può rimanere influenzato dalla recessione italiana. Un buon progetto per il turismo è la base per un progetto Paese. La crisi è anche un’occasione per chi al Paese non vuole bene e spera si abbassino le difese. Per cui la trasparenza, la legalità, la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione sono fondamentali.
Il Fmi è stato molto chiaro, ha indicato alcune situazioni: la Pa, l’assistenza sociale, la riforma tributaria. La condivisione è importante, sono a favore dell’odg”.

Simone Celli, Ps: “Servono senso dello Stato e responsabilità, uno sforzo politico, per attuare un percorso serio di risanamento dello Stato, sulla base delle indicazioni degli organismi internazionali e della consapevolezza della drammaticità del momento. Il Fmi ci ha dato delle indicazioni importanti, ma la ricetta non è tutta condivisibile, la ricetta la dobbiamo produrre noi. E’ un momento di scelte impegnative, anche impopolari.
L’odg non si discosta da quello del 16 aprile scorso. Noi siamo critici, si poteva fare di più. Comunque è un punto di partenza per realizzare un percorso. Noi ci approcciamo con spirito costruttivo, ma sullo sviluppo occorre delineare meglio le priorità, abbiamo già perso troppo tempo. Ben venga la tempistica nei primi interventi, ma occorre irrobustire sulle priorità. Per esempio, sulla Cassa di risparmio occorre specificare la posizione. Il Fmi dà indirizzi precisi. A nostro giudizio lo Stato, in caso di ricapitalizzazione, deve potere incidere direttamente nella governance. Deve uscire una proposta chiara e cerchiamo di chiudere il dibattito in maniera costruttiva”.

Luca Santolini, C10: “Mi associo alla richiesta del consigliere Zafferani sul riferimento all’odg della commissione, in modo che possiamo esprimerci anche noi”.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Se ci sono richieste per l’integrazione al testo credo sia un terreno auspicabnile e chiederei ai gruppi di confrontarsi. Consegnerei il testo ai gruppi per questo tipo di lavoro”.

 

Comma 16- Riferimento del governo a seguito dell’approvazione dell’Ordine del giorno concordato all’unanimità affinché il Consiglio Grande e generale sia impagnato ad esaminare il progetto di realizzazione di un polo museale nel centro storico di San Marino, consentendo al contempo le condizioni per un pubblico confronto in merito successivo dibattito.

Segretario di Stato al Territorio, Matteo Fiorini: “Il dibattito di oggi sul polo museale è volto a rendere chiaro in Aula e ai cittadini che su questi temi l’interesse è alto, perchè si tratta di ripensare al sistema Paese e a quelle zone che rappresentano la casa di tutti, l’approccio del dibattito è che non stiamo trattando di un argomento ordinario. Vorrei ricordare gli atti della precedente legislatura sul polo museale. Un anno fa il Consiglio grande e generale ha votato un odg a larga maggioranza, sulla necessità di rilanciare il comparto turistico e commerciale per dare impulso al sistema economico del Paese. La segreteria di Stato precedente ha lavorato nella direzione di sondare la disponibilità di grande firme dell’architettura mondiale, per vedere se volevano esercitarsi in un intervento nel centro storico. Così l’architetto giapponese Tadao Ando ha visitato San Marino e abbozzato un progetto di fattibilità, un lavoro che viene prima del progetto preliminare, è staort un primo tentativo di misurarsi. Mentre era in atto questa cosa, il governo è caduto e durante il periodo successivo c’è stato un parere preliminare positivo della commissione monumenti, seguito dalla delibera del congresso che si esprimeva con favore su tale studio. A dicembre la commissione Monumenti integrava il suo parere, specificando che si era espressa sul progetto di fattibilità e si riproponeva di rivedere il piano in una fase più avsanzata e su questo avrebbe formulato un nuovo parere. La nuova legislatura è iniziata con l’atto del 5 dicembre e con l’odg che ha portato a questo dibattito. Ho chiesto all’ufficio di presidenza di inserire il dibattito prima possibile, perchè avere la disponibilità di un architetto di fama mondiale richiede un confronto con il governo, dopo l’ordinaria amministrazione. Quindi prima di riallacciare il discorso, valuto fondamentale avere con voi in Aula uno scambio franco di opinioni su quello che intendiamo per il rilancio del centro storico. Il nostro è un Paese che può avere la vocazione di ospitare mostre ed eventi, i risultati che hanno portato le iniziative organizzate al palazzo Sums hanno fatto registrare elementi di ricaduta e indotto di cui dobbiamo tenere conto. Ma c’è il limite evidente di assenza di spazi adeguati, San Mairno non è pronta per ospitare eventi di quella portata. Si rende necessario dare al Paese qualcosa che manca, a prescinedere dal progetto di Tadao Ando. Approfondiamo quindi tutti i vari aspetti, è utile che ci confrontiamo senza pregiudizi, ben consapevoli che le sensibilità sono tutte da rispettare, e che dovremo lavorare insieme come committenza-Paese”.

Stefano Canti, Pdcs: “L’ordine del giorno in discussione rappresenta una prima vera occasione di confronto in Aula su uno dei principali temi trattati sul tavolo dello sviluppo economico. Il settore turistico e commerciale é l’unico che può dare risposte al rilancio del sistema Paese e dell’intera economia: un binomio vincente. Anche in considerazione del riconoscimento Unesco credo che la valorizzazione dell’offerta turistica e commerciale di San Marino debba passare per un rilancio del mondo dell’arte. In tal senso, grazie al contributo delle istituzioni bancarie, abbiamo realizzato una sala espositiva all’interno del palazzo Sums dove abbiamo realizzato una mostra visitata da 31 mila persone e una su Warhol che ha registrato 18 mila visitatori. Sono stati inoltre contattati studi di architettura internazionale per ristrutturare immobili e siti strategici di San Marino. Penso alle Cisterne del Pianello, che potrebbero essere recuperate per realizzare una sede espositiva in cui ospitare varie mostre: si sta lavorando a studio di fattibilità e l’intervento in oggetto può assumere grande importanza per la Repubblica. Le forze politiche di questa Aula hanno manifestato la necessità di uno spazio per ospitare mostre e iniziative culturali. Io sono convinto di procedere nel percorso fin qui attuato e sono favorevole alla realizzazione di un polo museale all’interno della città di San Marino che potrebbe essere inserito nei circuiti internazionali ed essere apprezzato in tutto il mondo”.

Paride Andreoli, Ps: “Ringrazio il segretario per questo dibattito e er averci dato la possibilità di confrontarci una settimana fa sulle intenzioni del governo. Forse in quell’incontro non sono stato molto attento, perchè mi è sembrato dal suo intervento di poter prevedere immediatamente un progetto definitivo del personaggio indiscutibile sotto il profilo professionale. Mi è sembrato un progetto bello, importante, anche faraonico, ma mi sembra che non fosse al centro del confronto del polo museale e mi pareva addirittura che fosse stato messo in disparte. Detto questo, come politico e cittadino, non si può non sostenere la validità di inserire nel nostro contesto un polo museale diffuso. Voglio pensare che rappresenti per tutti noi un viatico e un grosso contributo alle potenzialità turistiche del nostro Paese e che non sia una cosa a sé stante o che qualcuno voglia per soddisfazione personale. Però al tavolo per lo sviluppo non ho trovato, tra gli appunti del segretario per le Finanze, rispetto ai progetti pensati per il turismo e il commercio, anche alcune righe sulla piena volontà del governo di realizzare un polo museale. Quindi, se c’è l’intenzione di proseguire in questa direzione, suggerisco di inserirlo in quel contesto. Sul progetto di Tadao Ando penso sia imponente e interessante, ma mi chiedo come potrà essere realizzato, in che tempi, cosa potremo inserire e quali sono i costi”.

Luca Santolini, Civico 10: “Esprimo alcune perplessità sul progetto del polo museale, tanto che la stessa commissione Monumenti ha richiesto un ridimensionamento della volumetria. Si tratta inoltre di un’opera che, a causa delle sue dimensioni, riduce l’ambito urbano del centro storico di San Marino e oscura le mura del Pianello. In poche parole, da un punto di vista estetico-paesaggistico sembra troppo invasivo e fuori scala e credo che nessun nuovo progetto può prescindere dal rispetto del preesistente. Ma anche il lato economico non mi convince: occorre un business plan preciso e dettagliato ed allora mi chiedo se si tratta di un investimento giustificato. Se pensiamo che il polo museale attiri turisti di per sé solo per la bellezza del contenitore, partiamo dal presupposto sbagliato e la struttura rischierebbe di diventare una cattedrale dal deserto. A mio avviso le opere d’arte di proprietà statali non sono così prestigiose da richiamare un numero di turisti sufficiente a giustificare un investimento del genere. Diverso sarebbe se nel polo museale venissero esposte le opere d’arte di proprietà delle fondazioni. In conclusione attendiamo un progetto più definito e un business plan più dettagliato”.

Gloria Arcangeloni, Rete: “L’economia del Paese ha subito un brusco arresto e il polo museale può rappresentare l’occasione per il rilancio, ma occorre buon senso e il giusto criterio. Ho forti perplessità sullo studio di fattibilità dell’architetto Tadao Ando: di quale entità sarà l’investimento? A chi verrà affidata la gestione, Stato o privati? Chi si occuperà della manutenzione? Le Cisterne del Pianello sono indicate per ospitare opere d’arte considerando l’umidità? E come riempiamo spazi espositivi, che vanno dai 1.000 ai 3.000 metri? Lo Stato ha un migliaio di opere d’arte, prevalentemente moderna e contemporanea, ma di queste ce ne saranno appena una cinquantina prestigiose che destano interesse. In conclusione, anche se siamo solo in una fase preliminare, credo che per San Marino occorrano progetti di qualità e proporzionati al territorio piuttosto che grandi opere asettiche”.

Mimma Zavoli, C10: “L’odg approvato lo scorso 5 dicembre impegnava il governo ad aprire dibatitto sul progetto impegnativo di Tadao Ando. E’ sicuramente innovativo per il centro storico. La scelta di non custodire la nostra identità di popolo, senza incrementare la cultura, ci ha penalizzato, ma credo che ora rischiamo di sbagliare se vogliamo recuperare in fretta. Non possiamo prescindere, nel formulare un approccio su questa proposta, dall’attaccamento di ogni sammarinese verso i suoi monumenti e verso questi in particolare. Mi sto mettendo nell’ottica dei nostri cittadini così legati al monte e al palazzo. Appare chiaro che ogni intervento architettonico invasivo debba essere rispettosoe ogni decisione deve tener conto di ciò che si pensa di lasciare alle generazioni future. Senza dimenticare i vincoli imposti dall’Unesco”.

Massimo Cenci, Pdcs-Ns: “Mi piacerebbe parlare a breve in Aula di un progetto complessivo, perché dobbiamo sapere da cosa partiamo ma anche dove vogliamo andare, quali target vogliamo aggredire e che interventi fare. Quando avremo un quadro completo, saremo poi facilitati a capire se un determinato intervento ci stia o meno. Il progetto di Ando non si discute, non l’ho visto, ma non ho dubbi sulla qualità architettonica. Un personaggio di tale livello che si mette a disposizione gratuitamente per il Paese è un’opportunità da sfruttare assolutamente, così come penso che il recupero e la valorizzazione di luoghi, come le Cisterne, sia importante. Il polo museale tocca il turismo, il commercio, i trasporti, i parcheggi, il territorio, perciò la decisione deve basarsi su studi e analisi economiche, non è un argomento da affrontare di pancia. Sono convinto che dobbiamo creare un’area da destinare alla cultura, ma vorrei evitare l’effetto ‘Kursaal’. Quando abbiamo costruito l’attuale palazzo dei congressi, a fronte di un investimento forte, non si è fatto in parallelo lo studio per incrementare il turismo commerciale e si è proceduto d’istinto. Oggi il palazzo è fortemento sottoutilizzato perchè San Marino non è diventata una meta congressuale”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Per la seconda volta un’archistar si degna di guardare uno degli elementi più antichi che ci resta. Condivido quindi la prudenza che stanno manifestando i consiglieri sul progetto, su cui io esprimo invece una sensibilità positiva. Al di là del progetto, noi siamo la committenza e sta a noi infatti dare gli input all’artista, perchè il progetto è ancora una bozza. Di fatto c’è carenza di spazi idonei. Il concetto della sostenibilità di questi progetti è importante, ma bisogna considerare la necessità di un progetto generale di sviluppo del centro storico indirizzato alla cultura, e l’arte contemporanea è fatta di esposizioni, musica e tante altre manifestazioni”.

Augusto Michelotti, Su: “La scelta da fare è prima di tutto di tipo urbanistico. Sarebbe grave ragionare solo sul polo museale perché occorre un disegno complessivo che esami e consideri anche altri settori peculiari del nostro Stato. La zona scelta per questa struttura è quella compresa tra le Cisterne del Pianello, le Logge dei Balestrieri e la Cava dei Balestrieri: zona delicatissima. In qualche modo bisogna muoversi perché questo Paese è ingessato sul “non fare” ma occorre mettere dei paletti. Per esempio pensa che chi progetterà questo sistema dovrà tenere conto del fatto che le Cisterne devono essere utilizzate in un certo modo, con una struttura interna dotata di loculi che consentano di avere uno spazio espositivo staccato dalle pareti. Serve poi un’analisi dei costi e dei benefici perché i costi saranno altissimi e i ritorni saranno dilatati nel tempo. L’idea progettuale deve essere ben definita e ribadisco che alla base dovrà esserci uno studio urbanistico complessivo, che tenga conto delle esigenze del comparto turistico-commerciale e di tutta un’altra serie di fattori. Solo a quel punto potremmo dare l’incarico all’architetto Ando”.

Manuel Ciavatta, Pdcs: “Non siamo tecnici e dunque è giusto prendere atto del parere favorevole della commissione Monumenti, che pur presentando delle osservazioni per riequilibrare il progetto, considera lo studio di fattibilità una grande opportunità per San Marino dal punto di vista economico, artistico e architettonico. Opere di questo genere, prima di essere valutate economicamente, devono essere considerate per la valenza culturale ed artistica che hanno anche da un punto di vista internazionale. Usciamo dal provincialismo e allarghiamo il nostro orizzonte. In fase di crisi le Capitali culturali continuano a essere visitate da tantissime persone perché prima di tutto la gente vuole il “Bello”. Affidiamo l’intervento a un architetto di fama internazionale come Ando per una ricaduta a livello mondiale. Insomma andiamo avanti, anche se con attenzione, su questo progetto”.

Marco Podeschi, Upr: “Quando parliamo di dati e ricerche, vorrei ricordare che San Marino non è su Plutone, ma vive all’interno dei flussi turistici dell’Emilia romagna e delle Marche. Anche se abbiamo proposte museali interessanti, serve capacità di marketing, ma da noi resta tutto legato all’alveo della politica e se c’è un segretario di Stato lungimirante e aperto poi, finito il suo mandato, non si prosegue sulla sua scia. Come Upr proporremo di modificare alcuni organismi preposti al turismo. Non giudico la qualità del lavoro dell’architetto in questione che è di altissima levatura, ha contribuito alla ristrutturazione di Palazzo Grassi. Ma in quel caso il committente aveva ben chiaro quale dovesse essere l’esito dell’intervento, diversamente a me sembra che noi abbiamo poca chiarezza. Poi c’è il problema di come finanziamo questa ristrutturazione. Si parla ancora di riqualificare le cisterne, non lo abbiamo fatto quando lo Stato aveva risorse imponenti, non so come potremmo farlo ora. Se vogliamo portare avanti un progetto di riqualificazione, caro Segretario, ci sono cose da fare immediatamente, inutile che fantastichiamo. Vanno fatte tutta una serie di analisi, in parte le deve fare la politica, in parte non spetta alla politica. Se una parte dell’amministrazione non sa fare il suo lavoro, allora bisogna cambiare. Intorno a noi stanno nascendo poli museali e a San Marino che, è uno Stato, siamo ancora a discutere delle cisterne e se vogliamo o meno l’archistar”.

 

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