San Marino. Libera: “la Dc esulta, il Paese meno”

San Marino. Libera: “la Dc esulta, il Paese meno”

“I toni trionfalistici del PDCS rispetto all’indebitamento del Paese sono stati fin da subito placati dal tiepido entusiasmo della cittadinanza che ora si chiede come questo debito verrà speso, investito, ripagato e se si avvierà la stagione riformista”

Inizia così un comunicato stampa a firma di Libera, che interviene sul tema dell’indebitamento estero e risponde al Pdcs. Non useremo il tempo del potere per conservarlo, ma per usarlo. Questo concetto espresso da Mario Draghi nel suo intervento di insediamento al Senato ha un significato profondo e che si lega perfettamente anche alla nostra realtà.

Anche a San Marino, infatti, Governo e maggioranza devono iniziare a fare che ciò che non hanno nemmeno impostato nel primo anno e mezzo di legislatura: riforme e interventi strutturali per non perdere l’opportunità di cambiare il Paese senza pensare troppo al consenso, perché con l’immobilismo si muore.

Serve un utilizzo delle risorse responsabile, condiviso, trasparente e lungimirante. Guai a riversarle nella spesa corrente o al perenne soccorso al sistema bancario senza cambiamenti sostanziali dello stesso.
Anche perché il nostro Stato dovrà comunque pagare 11 milioni di interessi all’anno con l’aggiunta di 3 milioni di commissioni.
Ogni centesimo di questo debito va rendicontato a politica, categorie, forze sociali e, soprattutto, a tutti i cittadini: monitorando continuamente l’andamento di queste risorse che devono sostenere il Paese nella sua crescita, nel suo percorso di sviluppo per garantire un futuro alle nuove generazioni.

Libera tra l’altro proprio per evitare il rischio del vortice del debito estero aveva proposto di utilizzare le risorse interne con specifici strumenti finanziari: buoni in tranche da 20 milioni; scadenza breve, bi-trimestrale; remunerazione fino all’1,75%; rivolti alle banche, con specifici incentivi per il collocamento, ma anche alle famiglie e ai tanti cittadini e residenti che negli anni, ricordiamo, hanno spostato un miliardo di risparmi fuori territorio.

Crediamo che questa proposta possa sicuramente essere messa in campo anche oggi proprio per dare un impulso al nostro sistema, incentivando il rientro dei capitali visto che le risorse con l’operazione Titano Bond della Dc si è aperta la strada del debito che, ribadiamo, ora va reso sostenibile”

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