Michele Zacchi, di “l’altra Repubblica, da paradiso fiscale a paradiso civile”, ha sentito, fra l’altro, Gabriele Gatti (leader del Partito Democratico Cristiano Sammarinese, coalizione Patto per San Marino, maggioranza in Consiglio Grande e Generale) in merito allo scambio
automatico delle informazioni, proprio oggi all’esame della Commissione Finanze con un testo del Partito dei Socialisti e dei Democratici concordato con il Pdcs.
Io credo che la politica sammarinese stia operando con logiche vecchie. I cittadini non sono tanto interessati allo scambio automatico o all’Europa; vogliono invece risposte concrete sul loro futuro e su quello dei loro figli.
Poi dobbiamo chiarire meglio le questioni. Aderire all’Europa? Perché? Cosa vogliamo dall’Europa? E siamo sicuri che l’Europa ci vuole? La nostra entrata nel contesto europeo ci porrà dei problemi nuovi e tutto mi suona come uno slogan.
Lo scambio automatico delle informazioni è un grande equivoco. Noi dobbiamo fare accordi con il nostro vicino, non arrivare a decisioni unilaterali. Se dobbiamo informare l’Italia che un cittadino italiano ha fatto un deposito in una banca sammarinese non stiamo facendo accordi, dimostriamo soltanto di non sapere gestire la politica estera. L’Italia ci pone questo problema?