San Marino. Mancato pagamento di cartelle esattoriali, tre processi

San Marino. Mancato pagamento di cartelle esattoriali, tre processi

Tre processi in tribunale per mancato pagamento di cartelle esattoriali

Tre processi, ieri mattina, per contestate contravvenzioni legate al mancato pagamento delle cartelle esattoriali. Il primo caso discusso riguardava un 61enne di Dogana che doveva rispondere del mancato pagamento di 7 cartelle esattoriali per un importo totale di 90mila euro. L’uomo era amministratore di una azienda finita in difficoltà. Ha raccontato che i problemi dell’azienda erano iniziati dopo che lo stesso aveva avuto dei problemi di salute. Al suo rientro aveva trovato l’azienda in a situazione problematica.

Aveva ripreso in mano la gestione e i dipendenti gli avevano assicurato che sarebbero rimasti, ma poi, senza preavviso, si sono dimessi in blocco. Questo ha aggravato le difficoltà dell’azienda. L’uomo ha anche detto di aver cercato di far fronte alle pendenze con l’Esattoria, tra cui i contributi dei dipendenti, anche tramite la vendita di un campannone, ma di non esserci riuscito. I suoi legali, gli avvocati Alberto Francini e Matteo Marconi, hanno posto anche un problema di diritto, relativamente alla norma incriminatrice, evidenziando che l’imputato era amministratore, ma titolare della responsabilità verso l’Esattoria era l’azienda titolare di personalità giuridica. Quest’ultima doveva dunque, per i difensori, rispondere delle cartelle esattoriali non pagate. Per questo hanno chiesto l’assoluzione. Non dello stesso avviso il Procuratore del Fisco Roberto Cesarini, che ha sottolineato come la responsabilità sia in capo al legale rappresentante dell’azienda.

Ha quindi chiesto una condanna ad una multa a giorni 50 pari a 3.500 euro. Richiesta che è stata accolta in toto dal giudice Simon Luca Morsiani, che ha dunque sentenziato la penale responsabilità dell’imputato.

Negli altri due casi discussi in mattinata, che riguardavano un sessantenne di origine serba titolare di un negozio in Città e la moglie, il primo con 7 cartelle esattoriali per poco meno di 13mila euro e la donna con un debito rimasto di 10.700 euro. Per entrambi il difensore ha chiesto un breve rinvio per poter riuscire a ripagare il debito quanto meno scendere sotto la soglia della rilevanza penale di 10mila euro. Il giudice ha accordato il rinvio.

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