San Marino. Marco Podeschi: “Meglio un rapporto di non esclusività con l’Italia”

San Marino. Marco Podeschi: “Meglio un rapporto di non esclusività con l’Italia”

Riceviamo e pubblichiamo

Politica estera italocentrica o italian addicted?

Italocentrici o italian addicted sono atteggiamenti di politica estera seguiti da San Marino nei mesi di pandemia.

Per sgombrare subito il campo degli equivoci, il mio intervento non è un appunto all’attuale esecutivo, ma una riflessione sulle linee generali di politica estera.

Lungi da me nel credere che usando lo scudo della sovranità, fatta ormai più di forma che di sostanza, ci possa esimere dall’avere un rapporto di amicizia molto stretto con la Repubblica d’Italia. Il balletto dei decreti con aperture e chiusure dei ristoranti è stato un severo insegnamento per il governo e ha riportato a terra ogni velleità.

Ma il punto dolente nel rapporto bilaterale emerso più volte negli ultimi venti anni è l’instabilità politica italiana.
Dal 2010 – 2021 sette governi e una crisi in corso contro i quattro a San Marino. La cordialità dei rapporti si infrange nel moto sussultorio permanente fra ministri, sottosegretari, capi di gabinetto, dirigenti di ministeri che cambiano con la frequenza di un titolo in borsa.

Ogni iniziativa sammarinese di risolvere dossier bilaterali rallenta o peggio si blocca nelle crisi politiche italiane, nel cambio di interlocutori che poi si trovano di nuovo a focalizzare su temi e devono inquadrare il rapporto sistemico con la nostra Repubblica.

In questo la politica estera italocentrica che ha sempre contraddistinto il filone generale delle relazioni internazionali si infrange se decade a italian addicted, cosa che sta avvenendo sempre con maggiore frequenza.

Cito due eventi recenti:la gestione della pandemia e la formazione della commissione di reclutamento del Comandante della Polizia Civile per cui ci si è avvalsi di un esperto esterno individuato con il supporto del Ministero degli Interni italiano.

Italian addicted per supporto, beneplacito, assenso o parere, benedizione anche se non richiesta.

La posizione può essere comprensibile se consideriamo il numero dei doppi cittadini, i residenti a cui è concesso il voto, i tanti temi su cui i residenti e cittadini sono parificati e il ruolo rilevante dei frontalieri nella forza lavoro nazionale e la tendenza di molti concittadini a avere una proiezione sociale verso i territori limitrofi.

Uno status lentamente assimilato nelle relazioni dello stato verso l’esterno che comporta però anche dei fattori di criticità.

La condizione di addicted, se non corrisposta da segnali concreti della controparte può rivelarsi però frustrante. Amare, ma ricevere sporadiche o temporanee attenzioni, non fa bene nei rapporti interpersonali e peggio se accade fra stati.

Gli interessi nazionali e geopolitici che, nonostante la vicinanza, possono e sono diversi rispetto a caratteristiche istituzionali, storie e collocazioni internazionali diverse.

La pandemia ha evidenziato i limiti nei cardini della politica estera. L’Unione Europea acquista i vaccini per tutti gli stati membri. San Marino acquista i vaccini da uno stato membro che quando li avrà li darà a San Marino nelle modalità a lui più consone e nel rispetto delle disposizioni UE.

Stesso risultato sul recovery plan. San Marino è una enclave UE, il sistema economico e sociale subisce le decisioni UE e degli stati membri per l’emergenza sanitaria ma essendo non membro UE non beneficia di alcun sostegno e anzi deve ingegnarsi per trovare forme di finanziamento per sostenere il Paese senza che il vicino muova un dito.

Tali condizioni suggerirebbero un approccio differente, non per convenienza ma per prospettiva. 

La pandemia secondo molti studiosi porterà cambiamenti anche nelle relazioni fra stati. Prima o poi terminerà la trattativa per l’accordo di associazione con la UE. 

Ma l’Unione Europea del futuro non sarà più quella con cui San Marino ha avviato il negoziato alcuni anni fa in cui forti erano i richiami dei così detti sovranisti e l’atteggiamento dell’amministrazione USA Trump favoriva un approccio asimmetrico rispetto alle tradizionali relazioni fra UE e Stati Uniti.

Brexit, pandemia, recovery plan e il cambio dell’amministrazione USA avvieranno una fase di maggiore coesione e accelerando ulteriore integrazioni fra stati e un rafforzamento dell’Unione. Un debito colossale contratto dall’Unione necessariamente chiamerà gli stati membri a rafforzare l’organizzazione riducendo anche gli spazi di manovra a livello nazionale.

L’accordo di associazione sarà sufficiente per sostenere lo sviluppo del Paese? Presentare domanda di adesione all’Unione Europea resterà ancora il tabù per la politica e anche rispetto all’evoluzione sociale e culturale del Paese e delle relazioni italo sammarinesi troppo spesso in temporanee impasse per le crisi politiche italiane?

Sono due domande a cui ogni cittadino può dare una risposta differente sulle quali però andrebbero fatte analisi per evitare errori già commessi in passato. 

Parimenti, in modo energico e concreto, in ottica bipartisan, andrebbero rafforzati i legami bilaterali con alcuni stati seguendo un orizzonte geopolitico non di esclusività con la Repubblica d’Italia cosa che in passato si è più volte esplorato senza mai concretamente darne seguito.

L’auspicio è utilizzare questo periodo della pandemia per capire come interpretare i nuovi paradigmi che caratterizzeranno la comunità mondiale: è opinione diffusa che molte cose cambieranno.

 

Marco Podeschi

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