Antonella Zaghini di La Voce di Romagna San Marino: Tribunale. Parte il 24 giugno il processo sulle mazzette per “addolcire” i controlli nei cantieri / A giudizio anche gli ispettori Berardi e Mularoni. Corruzione, Bacciocchi e
altri sei alla sbarra
Una busta ogni due mesi dai 1.000 ai
1.200 euro, 500 nel caso la ditta fosse
stata piccola. Somme che da società
collegate alla galassia Fincapital venivano
date a due ispettori pubblici per “addolcire” i
controlli nei cantieri edili. Questo è quanto contesta
l’accusa a Livio
Bacciocchi che il prossimo 24 giugno,
insieme ad altre sei persone, comparirà davanti
al giudice Alberto Buriani per corruzione. Insieme
al notaio sammarinese (su cui pende il mandato di
arresto della Procura di Caserta nell’ambito dell’inchiesta
per riciclaggio coordinata dalla
Dda di Napoli), sono stati rinviati a
giudizio i due ispettori pubblici, Paolo
Berardi e Davide Mularoni, entrambi
residenti a San Marino, l’avvocato romano
Maurizio Proietti, Marco Mini,
Laura Zanetti e Michel Philippe Burgagni.
Il caso delle mazzette ai funzionari
Pa emerse, alla fine dell’estate
scorsa, nelle conclusione dell’inchiesta
parlamentare sul caso Fincapital.
(…) Le buste andavano ai due dipendenti
del Sia, preposti ai controlli per la sicurezza
nei cantieri. Bacciocchi, spiegò Mini, “sapeva benissimo
che si agiva a quel modo” e “delle sue aziende
sapeva sempre tutto”. La raccomandazione
era di chiamare solo quei due ispettori. Mini li chiamava
e loro andavano per fare vedere che controllavano.
Come fu dichiarato da un teste, “si pagava
per non avere controlli”.