San Marino. Mazzini: rinuncia alle azioni di responsabilità. Antonio Fabbri

San Marino. Mazzini: rinuncia alle azioni di responsabilità. Antonio Fabbri

L’informazione di San Marino

Mazzini e la  rinuncia alle azioni di responsabilità 

Milioni che non si sono voluti recuperare finiti sulle spalle dei cittadini

Antonio Fabbri

La pesante ricaduta sulla collettività del riciclaggio e dell’azione della associazione a delinquere contestata, emerge in maniera lampante dalle motivazioni delle sentenza. Proseguendo nella descrizione dei tratti dell’associazione a delinquere, il giudice Gilberto Felici esamina la pervasività del sodalizio criminale risconrtata anche attraverso i messaggi estratti dai telefonini degli imputati e dalla documentazioni trovata in possesso degli stessi nelle perquisizioni attuate dagli inquirenti nella fase di indagine presso le abitazioni e nelle auto degli indagati. Il giudice parla di “diffusione e notirietà”, di condotte illecite emerse e ritenute provate anche nel dibattimento, con la conseguente condanna degli imputati.

I messaggi telefonici Così dalla lettura dei messaggi telefonici emerge anche lo stretto collegamento di Fiorenzo Stolfi con Asset Banca. Emerge la riconoscenza di alcuni cittadini, come il ringraziamento di un privato che si era rivolto ad un altro privato cittadino, Fiorenzo Stolfi appunto, per una raccomandazione di assunzione in Asset Banca, istituto che “apparentemente”, rileva il giudice, non appartiene all’interlocutore.   Cittadino che, si rileva ancora in sentenza per fare comprendere l’influenza di Stolfi, scrive in un messaggio: “grazie mille dottore, come sempre è davvero molto disponibile e per questo tutta la mia famiglia le è riconoscente”. Ma non finisce qui.

I documenti riservati Riporta il giudice che “Nell’automobile di Fiorenzo Stolfi, perquisita all’atto dell’arresto, poi si trovano altri due documenti di pertinenza di Asset Banca, anche piuttosto delicati quanto a riservatezza, che ancora una volta, senza apparente ragione alcuna, sono nella sua disponibilità: una mail inoltrata da quella banca e relativa al passaggio della titolarità del sito LoSportivo.sm da tale Alan Gasperoni a La Tribuna, testata informativa, all’epoca, molto diffusa in Repubblica e nella quale operava David Oddone”, il cui collegamento con Stolfi a scopo di orientamento mediatico è poi descritto ampiamente in sentenza dal giudice.

La rinuncia alle azioni di responsabilità Ma c’è un altro documento che attesta come Stolfi fosse molto influente e strettamente legato ad Asset, ma soprattutto attesta come nell’“assorbimento” di Bcs sia stata garantita una sorta di immunità da azioni risarcitorie.

Infatti il giudice sottolinea la grande rilevanza della “dichiarazione di assoluto valore negoziale, siccome indirizzata al destinatario, di Asset Banca (presidente, a testuale firma dott. Stefano Ercolani) con cui questa dichiara di “espressamente rinunciare alla azione di responsabilità verso l’amministratore Giuseppe Roberti per l’opera da lui svolta quale amministratore di Banca Commerciale Sammarinese”. E dove finì il costo della rinuncia alle azioni di responsabilità verso la governance di Bcs? A carico di tutti i cittadini sammarinesi. A dirlo è ancora la sentenza, qualche pagina più avanti.

Il pozzo del credito di imposta Il giudice Felici rileva in un passaggio che “gli istituti di credito cessionari degli attivi e dei passivi di Banca Commerciale Sammarinese hanno goduto – stando a quanto emerge dagli atti, in forza di un accordo negoziale, cui ha partecipato anche lo Stato – di un credito d’imposta, volto proprio a compensare lo sbilancio che si sarebbe verificato”. Quello sbilancio – dice il giudice parlando di una imputazione specifica, ma formulando una considerazione che tuttavia riguarda sull’intera situazione di quella banca – quel buco “parrebbe ora essere stato ripagato con risorse di tutta la comunità sammarinese. Con straordinaria amarezza e sperando di essere smentiti – aggiunge – si deve notare che agli atti non è annotata nessuna azione recuperatoria a fronte di simili condotte”.

Secondo gli ultimi dati noti pubblicati su queste pagine a ottobre 2016 per Banca commerciale sammarinese, acquisita da Asset Banca, il credito di imposta riconosciuto in funzione dello sbilancio tra attivi e passivi, era all’origne di 17,7 milioni. Importo poi lievitato a 31,3 milioni e ad oggi probabilmente ancora incrementato. Su questo non si ha notizia che la banca cessionaria abbia mai intentato azioni di responsabilità e, come scrive il giudice, non risulta agli atti.

Azioni che, invece, a quanto si sa, ha intentato, anche se in tempi  successivi alla cessione,  l’Avvocatura dello Stato.

 

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