San Marino. Meeting di Rimini: maxi sequestro Gdf. Nota della Fondazione

San Marino. Meeting di Rimini: maxi sequestro Gdf. Nota della Fondazione

(Segue nota Fondazione  Meeting)

Da Smtv San Marino si apprende di una indagine in corso a Rimini riguardante l’organizzazione del Meeting facente capo a Comunione e Liberazione. Meeting  cui per anni ed anni ha contribuito anche la Repubblica di San Marino.

Beni per oltre un milione di euro sono stati sequestrati nell’ambito di una
indagine sulla Fondazione Meeting per l’Amicizia fra i Popoli, condotta dalla
Guardia di Finanza e dalla magistratura riminese. Il decreto di sequestro
preventivo è stato emesso dal Gip per una ipotesi di truffa aggravata per il
conseguimento di erogazioni pubbliche
.

Secondo l’Ansa sono indagati un amministratore, il direttore generale ed il responsabile
amministrativo della Fondazione
.

 Altre informazioni su

tmnews.it.

avvenire.it    (analogo il resoconto di tempi.it  preso da Adnkronos)

 L’indagine riminese  non ha alcun collegamento con quella  milanese sulla amministrazione della Regione Lombardia, nonostante che fosse stato  ventilato, a Milano, un  coinvolgimento del riminese  Nicola Sanese.

Comunicato stampa della Fondazione  Meeting (Presidente Emilia Guarnieri, Direttore Sandro Ricci)

In relazione all’accusa di truffa
aggravata nei confronti della Fondazione Meeting, desideriamo precisare che
l’ipotesi di reato è per noi infondata, così come è sproporzionata la misura del
sequestro preventivo della somma ipoteticamente ricevuta in modo irregolare, che
oltre tutto rappresenta solo una minima parte del bilancio del Meeting.
Nella
sua storia ultra trentennale il Meeting ha sempre operato con la massima
trasparenza e non è mai stato riscontrato alcun tipo di irregolarità nella
gestione.
Rispetto all’ipotesi di reato contestato siamo certi di aver
operato con la massima correttezza, confortati anche da documenti in nostro
possesso e già da tempo messi a disposizione nel corso delle indagini.
Siamo
pronti a collaborare ulteriormente con totale disponibilità per il completo
accertamento della verità dei fatti
.

Anche la Compagnia delle Opere di Milano smentisce: “Da notizie di stampa apprendiamo che la Fondazione Meeting avrebbe acquistato
spazi pubblicitari sull’house organ di Compagnia delle Opere ‘fatturati il
doppiodella tariffa massima prevista dal listino normalmente praticato’.
Smentiamo questa circostanza poiche’ il Meeting ha pagato le prestazioni
richieste al valore dei prezzi di listino ai quali, come di consueto, e’ stato
applicato uno sconto”
. (tratto da libero.it)

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