San Marino. Merlini: “Dopo il voto, subito al lavoro per l’accordo di Associazione e le riforme”

San Marino. Merlini: “Dopo il voto, subito al lavoro per l’accordo di Associazione e le riforme”

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Enzo Merlini, segretario generale CSdL, con alcune considerazioni in vista del Primo Maggio.

Il 2024, anno di avvio del complesso iter organizzativo che porterà al 21° Congresso CSdL, coincide anche con la fine della legislatura e lo svolgimento delle elezioni politiche, fissate per il prossimo 9 giugno. Si arriva dunque a questa scadenza elettorale senza essere giunti alla parafatura dell’accordo di Associazione con l’Unione Europea, e senza aver delineato tempi e modi del percorso istituzionale necessario per le ratifiche. Il testo non è ancora noto.

Questa indeterminatezza non fa altro che alimentare i dubbi e le opinioni non favorevoli di diversi cittadini. Un elemento positivo è il fatto che il Parlamento Europeo, per il cui rinnovo si voterà sempre il 9 giugno, e anche la nuova Commissione, non si insedieranno fino ad ottobre prossimo, per cui ci sarebbe una finestra temporale da sfruttare per il nostro paese.

In occasione delle elezioni di cinque anni fa, abbiamo espresso la convinzione che fosse utile un Governo di unità nazionale, ma così non è stato. Nonostante i nostri titoli di debito siano andati a ruba, visto gli elevatissimi tassi di interesse, e l’ultimo bilancio dello Stato si sia chiuso in attivo, la situazione è tutt’altro che tranquilla.

La necessità di completare il percorso di associazione all’Unione Europea e le riforme ancora da realizzare, prima fra tutte quella del sistema tributario, necessitano della massima condivisione da parte dell’arco parlamentare, nonché delle parti sociali; la prospettiva che riteniamo migliore è quella in cui almeno tutte le forze maggiormente rappresentative si assumano la responsabilità di guidare il paese.

Occorrerebbe infatti che la nuova maggioranza non abbia come collante la possibilità di porre veti reciproci, ma la condivisione degli obiettivi. Auspichiamo che i partiti, durante la campagna elettorale, dicano la verità sullo stato del paese e sulle riforme necessarie, piuttosto che raccontare scenari rassicuranti che non trovano riscontro nella realtà.

Dovrà infatti essere affrontata la necessità di rendere sostenibile il debito pubblico, di dimensioni enormi e che costa moltissimo in termini di interessi che abbiamo già pagato e che dovranno essere corrisposti sui titoli di debito collocati sul mercato estero. Occorre invertire la tendenza; il paese potrebbe non sopportare questa tagliola.

La riforma tributaria, che l’attuale Esecutivo non ha voluto mettere in agenda, accumulando un nuovo inaccettabile ritardo, deve servire per aumentare le risorse interne per ridurre lo stesso debito, e per finanziare lo stato sociale e lo sviluppo. Continua a mancare un sistema efficace di controlli capace di accertare le disponibilità economiche e patrimoniali di tutte le categorie di lavoratori e cittadini. Le nuove tecnologie e la stessa Smac possono essere di grande utilità.

Il “vero” progetto di sviluppo dell’attuale Governo, è stato in fondo quello delle residenze a fiscalità agevolata, che il sindacato ha fortemente contestato anche portando i lavoratori e i cittadini a manifestare in piazza. Ci vuole un cambio di rotta; basta con le scorciatoie finalizzate ad attrarre persone dall’esterno a condizioni di favore, che indicano la volontà di tornare ad essere un paradiso fiscale dei tempi moderni. Strada, questa, che pensavamo fosse abbandonata per sempre.

La San Marino che vive del proprio lavoro non si riconosce in questi progetti, ma chiede di rafforzare un sistema economico basato sul lavoro e l’economia reale che ha retto anche alla crisi del covid e ha portato ad una situazione di quasi piena occupazione. In tal senso, non vanno tuttavia sottovalutati i segnali che giungono da alcune crisi aziendali scoppiate a inizio anno, tra cui l’Alluminio Sammarinese.

Fondamentale è la lotta all’inflazione, che da tempo ha assunto dimensioni preoccupanti. A San Marino, i generi alimentari sono aumentati in misura maggiore rispetto al circondario. Vanno introdotte ulteriori misure per tutelare i cittadini e le famiglie più in difficoltà, misure che non possono limitarsi alla sola modifica dei criteri per l’accesso al reddito minimo garantito.

Vanno previsti interventi per salvaguardare i redditi da lavoro e da pensione dalla perdita del potere d’acquisto; i rinnovi contrattuali non hanno raggiunto percentuali tali da coprire l’intera inflazione, per cui lo Stato deve fare la sua parte per colmare questa differenza. Così come va aumentata la percentuale di rivalutazione delle pensioni, il cui tetto massimo arriva al solo 2,2% per gli importi più bassi e a scalare per le altre fasce di reddito.

La snità è un tema che abbiamo trattato spesso, anche nelle puntate di “CSdL Informa”. Le dimissioni di due primari (di cui una rientrata), sono stati l’ennesimo segnale di un sistema sanitario pubblico in forte crisi. Va fatto di tutto affinché i professionisti non scelgano la sanità privata. Non è solo una questione economica; occorre fornire la possibilità di accrescere la propria esperienza e professionalità, anche mettendo la sanità sammarinese in rete con il contesto circostante.

La nstra attenzione deve essere sempre rivolta ai temi della pace, in relazione sia all’escalation del conflitto israelo-palestinese che al perdurare della guerra in Ucraina. La CSdL ha sempre partecipato attivamente alle iniziative per il cessate il fuoco e per la pace nei due conflitti. Alle due manifestazioni nel 2022 in solidarietà dell’Ucraina invasa dalla Russia, si sono aggiunte quelle del novembre e gennaio scorso a sostegno del popolo palestinese, in particolare a Gaza, a seguito della cruenta reazione dell’esercito israeliano al massacro di Hamas del 7 ottobre e al rapimento degli ostaggi: fatti che abbiamo entrambi condannato. Il nostro paese deve intensificare il suo ruolo sul piano internazionale per promuovere il cessate il fuoco e la pace in queste aree e in ogni angolo del pianeta in cui sono in corso conflitti sanguinosi.

Al contempo rinnoviamo la nostra solidarietà a tutti i popoli oppressi da regimi autoritari che privano le persone, e in particolare le donne, dei diritti e delle libertà più elementari.

Tornando al contesto sammarinese, quello che chiediamo fin d’ora alle forze politiche e alla maggioranza che scaturirà dalle elezioni, è un cambio sostanziale del metodo di governo: diciamo basta a quello del comando, che ha raggiunto il suo apice con il ricorso sistematico alla decretazione, in particolare nell’ultima parte della legislatura, per ricercare invece il confronto e la condivisione anche con le parti sociali.

I passaggi fondamentali che attendono il nostro Paese non si possono ompiere, per usare una metafora, con “un Governo solo al comando”, ma con la partecipazione attiva e il contributo propositivo di tutte le forze sociali rappresentative della società.

 

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