San Marino. Messaggio pasquale del vescovo Andrea Turazzi

San Marino. Messaggio pasquale del vescovo Andrea Turazzi

“Rivolgo a tutti un caloroso augurio di buona Pasqua.

L’augurio mi viene dal cuore – Scrive il vescovo di San Marino – Montefestro Andrea Turazzi -, particolarmente vicino a chi sta pagando il conto così salato di questa epidemia.

Mi rivolgo con affetto e comprensione ai ragazzi e ai giovani: questi mesi li hanno segnati profondamente, ma anche preparati ad affrontare il futuro.

Bene o male lo spirito di adattamento ci ha sorretto. Una sostanziale disciplina, insieme a tanta solidarietà, hanno arginato il peggio.

Tuttavia, ci sono ferite profonde da rimarginare: ci vorrà tempo! Tra le ferite, prima fra tutte il rimpianto per chi ci ha lasciato e poi le solitudini e la crisi economica con le conseguenti tensioni sociali.

Tra le virtù – una cassetta degli attrezzi per l’anima – suggerisco la perseveranza e più ancora la responsabilità, parola piuttosto inflazionata, ma da vedere in quella luce che le conferisce freschezza. Quando diciamo: “Prendo le mie responsabilità”, suona come un “assumo i miei poteri”, “decido”, mentre, nel senso più profondo, significa: “Mi prendo il dovere di un ascolto più attento e più ampio, vedo come andare incontro ad un maggior numero di persone”. È troppo facile chiedere la responsabilità a chi, per ruolo istituzionale, è chiamato a decidere. In questo momento è una proposta per tutti noi, così provati dalla insicurezza e dalla stanchezza. Abbiamo il dovere di reagire agli eventi, alle situazioni e alle loro conseguenze responsabilmente: è questo il primo vaccino da iniettare alla nostra collettività coi nervi a fior di pelle.

La speranza è il dono che i credenti portano a tutti, in spirito di amicizia. Sanno che la speranza non è un mero augurio (o, qualche volta, una pietosa bugia), ma è una buona notizia, una risorsa che scaturisce da un evento che li mobilita: la risurrezione di Gesù Cristo, certezza di vita oltre la morte, reale possibilità per ogni anelito di futuro, per ogni attesa del cuore.

Gesù è il capofila di un popolo che continuamente vuole risorgere con lui.

La speranza è tutt’altro che una virtù in crisi, semmai è la virtù della crisi.

Facciamo tutti Pasqua: passaggio da morte a vita amando.

Auguri!”

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