Rassegna Stampa – Il giudice Saldarelli, vista l’istruttoria dibattimentale quasi terminata, si è riservato di decidere al definitivo. La sentenza prevista per il 28 novembre
ANTONIO FABBRI. Nuova udienza, ieri, per il processo cosiddetto del mobbing in Banca centrale, che vede imputati gli ex vertici di Via del Voltone oltre a Francesco Confuorti, accusato di essere l’ispiratore dei demansionamenti, spostamenti e trasferimenti, oltre a un mancato rinnovo e un licenziamento, affinché, secondo l’accusa, non fossero da ostacolo a “favoritismi” nei confronti di BancaCis. Nell’udienza di ieri sono stati ascoltate due testimoni chiamate dalla difesa dell’ex direttore Roberto Moretti che succedette a Savorelli, se si esclude l’intermezzo lampo di Raffaele Capuano.
Prima delle audizioni dei testi, tuttavia, gli avvocati Francesco Maresca e Luca Maggiora, legali di Lorenzo Savorelli e Filippo Siotto, hanno informalmente comunicato al giudice l’intervenuta prescrizione, secondo i loro calcoli, nei confronti dei loro assistiti. Stessa cosa ha fatto poco dopo, ma con una istanza ufficiale, il difensore di Mirella Sommella, l’avvocato Simone Menghini, il quale ha comunicato al giudice che secondo i suoi calcoli la prescrizione è intervenuta per la sua assistita il 15 settembre scorso. Considerato quindi che la prescrizione debba essere dichiarata in ogni stato e grado del processo, il legale ha chiesto al giudice Adriano Saldarelli, se intendesse dichiarare il non luogo a procedere.
Il giudice ha preso atto rilevando tuttavia che, essendo oramai giunti al termine dell’istruttoria dibattimentale, intende pronunciarsi in sentenza sulla prescrizione assieme agli aspetti di merito. “Anche per economia processuale”, ha detto il giudice, spiegando che si dovrebbe procedere a disporre stralci e una rimodulazione del quadro processuale. Dunque ha deciso di procedere riservandosi appunto di pronunciarsi in sentenza anche sulla eventuale intervenuta prescrizione.
Intanto ieri sono state ascoltate due testimoni, la responsabile, all’epoca del direttore Moretti, della segreteria generale, Maria Teresa Zonzini, e Monica Pasquinelli del servizio risorse umane. Quest’ultima ha in particolare riferito di un caso che le è rimasto maggiormente impresso. Poiché fu lei a consegnare le lettere di trasferimento, ha detto la testimone, quando consegnò la lettera a Fabio Mazza, che veniva trasferito dalla vigilanza formalmente promosso a Responsabile dell’ esattoria, “questi affermò: ‘vogliono farmi fuori”, ha riferito la testimone Pasquinelli.
Entrambe le testimoni hanno comunque riferito del periodo in cui vi furono i trasferimenti in Bcsm. Spostamenti che per l’accusa e per le parti civili configurarono il mobbing verso i dipendenti, mentre per le difese furono disposti nell’ambito di un legittimo piano di riorganizzazione aziendale.
Al termine dell’udienza di ieri il giudice ha sciolto la riserva sulla possibile audizione da remoto di alcuni imputati, possibilità richiesta alla precedente udienza da alcuni difensori. All’audizione in video-conferenza si è opposta il procuratore del fisco Giorgia Ugolini, richiamando norme e convenzioni internazionali. Il giudice Saldarelli ha sottolineato di “non ritenere ammissibile in via generale la dichiarazione dell’imputato da remoto” ed ha pertanto rigettato l’istanza di audizione per via telematica. La prossima udienza sarà, dunque, il 10 ottobre con le eventuali audizioni degli imputati che vorranno intervenire, ma in presenza. In quella data si procederà alle conclusioni delle parti civili e della Procura fiscale.
La sentenza, dopo che le difese avranno formulato le loro arringhe conclusive, è prevista per il 28 novembre.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23