Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Morte Perfetto, ecco cosa accadde
Procedimento per la morte di Luciano
Perfetto alla Tra.Ma, la relazione del consulente tecnico d’ufficio, l’ingegner Giovanni Ragazzini rivela, tra le altre cose, che le procedure di scarico erano attuate in maniera pericolosa. Infatti, come rilevato ieri, dalla relazione del Ctu emerge come Luciano Perfetto, fosse in quel piazzale per lavorare e non per attendere un amico, come venne affermato in un primo momento. Primo dato inquietante, quindi, è che a quanto pare si voleva nascondere il reale motivo della presenza del 46enne pugliese che, secondo il perito, non era lì per caso, ma per lavorare. Non solo. Il Ctu, espletate le verifiche alle quali hanno partecipato anche il perito di parte civile della famiglia, Marino Casagrande, e i periti dell’azienda, Pierpaolo Ciavatta e Daniela Sabino, ha riscontrato anche modalità pericolose di scarico dei pesanti balloni di lana. Dà conto di come Perfetto operasse in maniera attiva e, anzi, molto probabilmente proprio la sua era la mansione più pericolosa.
Le balle con un peso di circa Kg 480 cadevano da un’altezza compresa fra i 160 e 240 cm”. Una operazione pericolosa, dunque che sottoponeva le balle stoccate con delle reggette in metallo a delle cadute, e quindi a delle sollecitazioni molto rischiose che, come si è poi verificato, hanno causato molto probabilmente la rottura della reggetta micidiale per Luciano Perfetto.