San Marino. Movimento CIVICO10 sulla raccolta rifiuti Porta a Porta

San Marino. Movimento CIVICO10 sulla raccolta rifiuti Porta a Porta

Lo abbiamo sempre sostenuto e non abbiamo cambiato idea negli ultimi anni: in una realtà come la nostra, nella quale purtroppo persistono i cassonetti stradali ed è impossibile trovare solo carta nel bidone della carta, solo plastica in quello della plastica e così via dicendo, il Porta a Porta è l’unica modalità di raccolta a cui si può pensare per avere una soluzione fattiva nell’immediato.

I motivi sono presto detti, e più volte ribaditi anche dal nostro movimento negli ultimi sei anni:

a)      il PaP, a regime, garantisce di raggiungere nell’immediato una percentuale molto elevata di differenziazione del rifiuto, certamente superiore al 70%. Questo permette da un lato di raggiungere e rispettare obiettivi sempre più rigidi previsti dalle direttive europee, a cui per forza dobbiamo sottostare per poter smaltire i nostri rifiuti, dall’altro di ottenere rifiuti “di qualità” da poter immettere nella filiera del riciclo;

b)      Il PaP è l’unica modalità di gestione del rifiuto differenziato che contribuisce ad EDUCARE la cittadinanza. Mentre qualsiasi metodo di differenziazione a valle, o di raccolta stradale (magari con isole ecologiche) non permette un controllo capillare della qualità del rifiuto che ogni cittadino butta nel cassonetto, il PaP prevede operatori che controllano cosa c’è all’interno di ogni bidoncino. E se il rifiuto è sbagliato, non lo ritirano;

c)       Il PaP, grazie ai bidoncini personalizzati che già sono utilizzati in sei Castelli su nove in Repubblica, permetteranno all’AASS di calcolare una tariffa sui rifiuti puntuale, personalizzata per ogni nucleo famigliare sulla base del rifiuto effettivamente prodotto. Contribuendo, così, ancora ad EDUCARE il cittadino a produrre meno rifiuti misti, scegliendo magari prodotti con minore imballo, o con imballi pienamente differenziabili.

I tentennamenti che abbiamo dovuto registrare, nel corso di questi sei anni dall’inizio dell’implementazione del PaP, più all’interno degli ambienti politici e soprattutto della vecchia dirigenza dell’AASS piuttosto che fra i cittadini che iniziano a usufruire di questo servizio, hanno causato ritardi inaccettabili nella copertura di tutto il territorio. Ritardi che, sommati alla scelta di procedere a macchia di leopardo, per gradi, e non con un unico appalto, hanno causato un’impennata di costi di un servizio che già di per sé prevede maggiori costi di gestione che devono essere bilanciati dagli introiti garantiti dall’ingresso in un consorzio per lo smaltimento di rifiuti.

Responsabilità della politica, in questo caso del Governo con il coinvolgimento delle associazioni di categoria, è quella di accelerare per chiudere prima possibile un tanto agognato accordo con un consorzio per garantire i necessari introiti dalla vendita del rifiuto differenziato, per poter rendere questa modalità di raccolta economicamente sostenibile.

Responsabilità della politica è inoltre l’individuazione, in accordo con AASS e con i diretti interessati, di modalità di gestione alternative per quelle situazioni territoriali che per proprie peculiarità hanno dimostrato di non riuscire ad adeguarsi al PaP – vedi Centro Storico di Città.

Responsabilità dell’AASS, invece, è quella di recuperare il tantissimo tempo perduto in passato, implementando il più velocemente possibile quelle infrastrutture – come il secondo centro multiraccolta nella zona bassa della Repubblica, o le biocelle per la lavorazione dell’umido che arriverà dai restanti tre Castelli – necessarie per poter estendere il PaP, finalmente, su tutto il territorio.

Purtroppo, in questi primi due anni di legislatura non si sono viste grandi novità in questo senso, ma siamo sicuri che la nuova dirigenza, che da qualche mese ha preso in mano l’Azienda dei Servizi, abbia una sensibilità spiccata per un tema spesso sottovalutato o limitato alla sfera dell’etica, ma da cui dipende la sovranità stessa di un Paese come il nostro.

Per canto nostro continueremo a sollecitare e a verificare il rispetto degli impegni.

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