San Marino nell’indagine su Ber. La Repubblica

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La Repubblica

Ber, oltre mille clienti con i conti bloccati

Luigi Spezia

Stop al Banco Emiliano RomagnoloUn Natale tra la paura del fallimento, la perdita di tutti i risparmi e la speranza di un salvataggio in extremis. A Bologna Ber Banca, Banco Emiliano Romagnolo, dal 7 dicembre ha bloccato tutti i conti ai correntisti, che spesso sono anche azionisti: una situazione che attualmente interessa due soli istituti in Italia, l’altro è Banca MB di Milano. Quando nacque, dieci anni fa, Ber Banca, specializzata in «private banking» venne battezzata «la banca dei Paperoni». Azionista con oltre 4 milioni era anche Luciano Pavarotti e ora rimangono gli eredi, le figlie e l’azionista più famosa, Nicoletta Mantovani. «No comment» la sua unica dichiarazione, che sembra però far trasparire ottimismo sulle sorti della banca, ora al vaglio di Intesa Sanpaolo, possibile soccorritrice. Tra i più di mille clienti non ci sono solo vip, ma centinaia di artigiani, commercianti, piccoli e medi imprenditori che ora sono a corto di liquido, non riescono a far fronte al pagamento di Ici e tasse rischiando sanzioni e non hanno pagato le tredicesime ai dipendenti. «Per fortuna, in famiglia ci si dà una mano —racconta avvilito un correntista-azionista, commerciante all’ingrosso —. Ho investito 150 mila euro, i risparmi di una vita, che ho dato per perduti. Ho depositato altri 120 mila euro e non li posso ritirare. Ho portato dentro amici e parenti, non ci dormo la notte. Ma so di casi più drammatici, come quello di una vedova che ha chiesto in giro un prestito per poter fare i regali di Natale ai nipoti. E’ mancata qualsiasi informazione preventiva».
La banca è commissariata da un anno e mezzo: ha un capitale sociale di 54,4 milioni ma un esposizione nettamente superiore. Il blocco dei conti è stato deciso per un mese con l’accordo di Bankitalia, causa «l’insufficienza di risorse liquide e l’impossibilità di trovare altri canali di sostegno». C’è l’interessamento di Intesa Sanpaolo, ma il futuro è incerto, compreso il fatto che ci sono due inchieste della Procura con tredici indagati, in testa l’ex direttore Paolo Lelli: si va da ipotesi di truffa per perdite di milioni di euro investiti in derivati al riciclaggio con San Marino. «Quella gestione è stata poco attenta, ora le nostre azioni valgono zero virgola — dice un operatore del settore alimentare —. Io non ho pagato l’Ici nè presentato i moduli per l’anticipo delle tasse». Lui si è rivolto al Codacons, che ha diffidato la banca d’affari, così come il titolare di una impresa di servizi con 25 dipendenti della provincia di Bologna: «Un disastro. Le tredicesime le pagherò forse a gennaio. Da un anno mi hanno tolto la possibilità di scontare fatture, ho rischiato di saltare». In tempi di crisi, c’è chi teme, in piccolo, un fallimento come quello di Lehman Brothers, ma molti sperano che succeda presto come a Merrill Lynch, salvata da Bank of America.Alcuni clienti sarebbero già stati protestati. «Chi avrebbe mai detto — si lamenta un imprenditore e socio fondatore — che una banca in Italia finisse in queste condizioni? Dieci anni fa era tutto facile, il progetto pareva buono. C’erano personaggi in vista, ci dicevano che saremmo arrivati al pareggio in cinque anni. Ma ora non sappiamo come andrà a finire».

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