I governanti della Repubblica di San Marino non solo si sono dimenticati – si fa per dire – di annoverarsi fra quelli che sono soggetti alla verifica rafforzata come i colleghi di qualsiasi altro Paese, ma non hanno nemmeno avvertito l’agenzia di rating Fitch (costo oltre 40 mila euro annuali) dell’inizio della ‘nuova era‘ con la ratifica da parte dell’Italia dell’accordo contro le doppie imposizioni.
Così che l’Agenzia, anche nel 2013, ha classificato San Marino – come già l’anno scorso e diversamente dal 2011 -, soltanto BBB+, con prospettive negative.